Quattordici novembre, l’Europa scende in piazza per il lavoro
Quattro ore di sciopero generale, che saranno otto nel pubblico impiego, “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità”: è quanto deciso dalla Cgil per cambiare le politiche europee e quelle nazionali, a partire dalla legge di stabilità. La protesta avverrà mercoledì 14 novembre, in concomitanza con la giornata di mobilitazione europea indetta dalla Confederazione europea dei sindacati. Astensioni dal lavoro più lunghe possono essere decise a livello di categoria e di territorio: tra le categorie che hanno preoclamato lo stop per l’intera giornata la Fp Cgil del Friuli Venezia Giulia. Quanto alle iniziative di piazza, la manifestazione regionale si terrà a Trieste, in piazza Verdi, a partire dalle 10.
«L’austerità non funziona», si legge nella nota con cui la Confederazione europea dei sindacati ha annunciato la mobilitazione. Con i tagli ai salari e alle protezioni sociali, infatti, si aggravano le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale: sono 25milioni gli europei che non hanno lavoro e in alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%. E’ necessario pertanto un cambio di rotta, un patto sociale per l’Europa, una politica economica che stimoli un’occupazione di qualità, una nuova politica industriale orientata verso l’innovazione e la green economy.
Tra le rivendicazioni anche l’effettiva applicazione di una tassa sulle transizioni finanziarie per combattere la speculazione e agevolare politiche di investimento, la lotta all’evasione e la frode fiscale, il rispettodella contrattazione collettiva di tutti i diritti sociali e sindacali.
«L’austerità non funziona», si legge nella nota con cui la Confederazione europea dei sindacati ha annunciato la mobilitazione. Con i tagli ai salari e alle protezioni sociali, infatti, si aggravano le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale: sono 25milioni gli europei che non hanno lavoro e in alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%. E’ necessario pertanto un cambio di rotta, un patto sociale per l’Europa, una politica economica che stimoli un’occupazione di qualità, una nuova politica industriale orientata verso l’innovazione e la green economy.
Tra le rivendicazioni anche l’effettiva applicazione di una tassa sulle transizioni finanziarie per combattere la speculazione e agevolare politiche di investimento, la lotta all’evasione e la frode fiscale, il rispettodella contrattazione collettiva di tutti i diritti sociali e sindacali.