Stop al taglio dei permessi sindacali
di Domenico Pecile UDINE Le norme contenute nella legge 114 del 2014 sulle misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari, che concernono anche il dimezzamento dei permessi sindacali, non possono essere attuate in Friuli Venezia Giulia. A renderlo noto sono le segreterie regionali Fp-Cgil, Fp-Cisl, Uil-Fp, Ugl e Cisal che hanno immediatamente informato l’assessore regionale agli Enti locali, Paolo Panontin, che a sua volta ha inoltrato il tutto gli uffici e convocato un vertice per questo pomeriggio, alle 15.
«Sull’argomento – scrivono i sindacati – precisiamo che la norma richiamata – ancorché assuma valenza di principio generale – e la circolare del dipartimento Funzione pubblica 5 del 20 agosto non sono immediatamente applicabili alle Regioni a statuto speciale e in particolare al Comparto unico del pubblico impiego del Fvg« che coinvolge circa 16 mila dipendenti. Non a caso – insiste la nota unitaria – la circolare fa riferimento, quale ambito di applicazione, ai contratti collettivi nazionali quadro, mentre è noto che le prerogative del Comparto unico hanno come riferimento per gli Enti locali l’accordo regionale del 15 febbraio del 2006.
Ma il sindacato si spinge oltre e invita Regione ed enti locali «qualora avessero preso provvedimenti erroneamente immediatamente applicativi della legge Madia di ritirarli in sede di autotutela, dandoci conferma scritta del’avvenuto ritiro, informando che un’applicazione diretta dei contenuti della legge sarà considerata attività antisindacale e denunciata ai sensi del’articolo 28 della dello Statuto dei lavoratori».
Mafalda Ferletti, della Fp-Cgil, sottolinea che «noi non stiamo dicendo che la norma non si applicherà mai. Affermiamo che, di fronte a una norma regionale specifica, dobbiamo sederci attorno a un tavolo e trovare una soluzione». I sindacati aggiungono che, a parte il Comune di Udine, dagli enti locali non è ancora pervenuta alcuna risposta. Risposta, invece, che è arrivata dall’assessore regionale Panontin. Che, come detto, ha convocato per questo pomeriggio un vertice con i sindacati. «Il vertice – precisa l’assessore Panontin – dovrà servire per capire come uscire da questo empasse. Non affronteremo, infatti, un problema di diversità di pensiero, ma di norme nazionali che devono essere stringenti anche per noi».
Da qui la necessità di un confronto urgente – sono ancora le parole dell’assessore agli Enti locali – «per cercare di inviduare una modalità che ci consenta di attuare la norma, una modalità cioè che sia percorribile compatibilmente con i vincoli di legge». Panontin, presumibilmente, arriverà al confronto supportato da un articolaro parere degli uffici regionali preposti.