Emergenza infortuni, più vigilanza nelle Ass
«Non ci sono se e non ci sono ma: 8 morti sul lavoro dall’inizio di quest’anno, dopo un 2017 già segnato in regione da ben 26 infortuni mortali, non sono un semplice campanello d’allarme, ma un atto di accusa. Che impone a tutti i soggetti in campo, imprese, sindacati, lavoratori e istituzioni, un impegno straordinario per contrastare una evidente recrudescenza dell’andamento infortunistico. Primo passo indispensabile in questo senso lo stanziamento di fondi ad hoc nel bilancio sanitario di questa Regione per potenziare gli organici dei servizi di medicina del lavoro delle Aziende sanitarie, per intensificare non solo le attività di vigilanza nelle aziende, ma anche il supporto alle attività di prevenzione delle imprese stesse e dei rappresentanti sindacali per la sicurezza». Questo l’appello lanciato dal segretario generale della Cgil Fvg Villiam Pezzetta a Massimiliano Fedriga, nel giorno in cui il neopresidente della Regione incontra a Monfalcone Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, teatro ieri dell’ennesimo incidente mortale, l’ottavo dall’inizio dell’anno in regione e il secondo nel giro di due soli giorni.
Dal palco dell’Enaip di Pasian di Prato, dove la Cgil ha convocato la sua assemblea generale, a chiusura della fase precongressuale, Pezzetta non sollecita soltanto un rafforzamento dei servizi di vigilanza, ma anche delle strategie di formazione: «Esistono delle tipologie d’infortunio ricorrenti, penso ad esempio a quelli legati all’utilizzo di mezzi, contro le quali – spiega Pezzetta – credo possa essere utile anche l’adozione di nuovi strumenti sia di formazione che di comunicazione, se necessario anche attraverso campagne choc, per sensibilizzare imprese e lavoratori contro i comportamenti maggiormente a rischio. Questo a maggior ragione in una realtà economica e occupazionale sempre più caratterizzata dalla frantumazione del ciclo produttivo attraverso il ricorso ad appalti e subappalti e dalla precarietà dei contratti – sottolinea il segretario generale – che rende i lavoratori non solo meno formati ma anche più deboli».
I vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil, da parte loro, sono già in contatto per definire iniziative specifiche del sindacato sulla sicurezza, capaci di coinvolgere tutti i soggetti coinvolti. Tra le priorità , secondo Pezzetta, anche la richiesta di un incontro urgente con Fedriga, «anche per ribadire la necessità di un protocollo regionale contro gli appalti pubblici al massimo ribasso». Il segretario, infine, sollecita l’Inail nazionale a ridurre i tempi previsti per il ripristino della banca dati online sugli infortuni, che dall’inizio di quest’anno è sospesa nella parte dedicata alle statistiche sugli infortuni complessivi, mentre resta aggiornata mensilmente quella relativa ai soli casi mortali: «Di fronte all’emergenza che ci troviamo a fronteggiare – conclude il segretario regionale – la disponibilità di statistiche capaci di monitorare mensilmente l’andamento infortunistico nel suo complesso è un supporto indispensabile all’attività di prevenzione e vigilanza».
A chiudere l’assemblea regionale è stato l’intervento della segretaria confederale Tania Scacchetti: «L’emergenza infortuni – queste le sue parole – è l’effetto di un modello competitivo sbagliato, basato sulla precarizzazione e sulla mercificazione del lavoro. Proprio per questo stiamo lavorando a un documento congressuale che rimetta al centro i temi dell’uguaglianza, dei diritti e della qualità del lavoro». Per affrontare l’emergenza infortuni, secondo Scacchetti, serve però anche una maggiore responsabilità del sistema delle imprese e una filosofia diversa da quella che ha ispirato leggi come il Jobs Act, «perché il lavoro non è una variabile dipendente, ma deve tornare a essere il motore dello sviluppo».