Difesa della sanità pubblica e contratto, il 25 scioperano i medici
Un finanziamento del Fondo sanitario nazionale che preveda le risorse indispensabili per garantire i nuovi Lea ai cittadini e per onorare i contratti di lavoro scaduti da 10 anni. Il superamento, con la firma del nuovo Ccnl, del congelamento al 2016 del trattamento accessorio posto dalla legge Madia. La cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità , per facilitare il turnover del personale aprendo una grande stagione di assunzioni. La difesa dalla libera professione intramoenia, diritto inalienabile della dirigenza medica e sanitaria. La previsione di un finanziamento adeguato per i contratti di formazione post laurea, specialistici portandoli a 9.500 per anno. Queste le principali richieste alla base dello sciopero del 25 gennaio, proclamato nell’ambito della mobilitazione decisa dall’intersindacale che riunisce le associazioni di categoria dei medici Fp Cgil, Anaao Assomed, Cimo, Federazione veterinari e medici, Fassid, Cisl medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Uil Fpl. Motivazioni che in Fvg assumono anche una forte caratterizzazione locale, dopo i tagli lineari ai finanziamenti sul personale annunciati dall’assessore Riccardi e contestati dai sindacati confederali.
Oltre allo sciopero del 25 e a quello già annunciato entro la prima settimana di febbraio, la protesta, si legge in una nota dell’intersindacale, «comprenderà altre iniziative, anche di carattere giudiziario, nei confronti di chi intende disattendere la sentenza della Corte Costituzionale in tema di diritto ad avere un contratto di lavoro e alla decorrenza degli incrementi contrattuali prevista dalla normativa vigente».
Oltre allo sciopero del 25 e a quello già annunciato entro la prima settimana di febbraio, la protesta, si legge in una nota dell’intersindacale, «comprenderà altre iniziative, anche di carattere giudiziario, nei confronti di chi intende disattendere la sentenza della Corte Costituzionale in tema di diritto ad avere un contratto di lavoro e alla decorrenza degli incrementi contrattuali prevista dalla normativa vigente».