«Sanità , i rilievi della corte non siano l’alibi per tagli lineari»
Non è con la logica dei tagli lineari che si può mettere in sicurezza la sanità regionale e tenere sotto controllo la crescita della spesa. È quanto ribadisce la Cgil Fvg, con la responsabile sanità della segreteria regionale Rossana Giacaz e Orietta Olivo, segretaria generale della Funzione pubblica, scettiche sulle dichiarazioni dell’assessore regionale Riccardo Riccardi in merito ai rilievi della Corte dei Conti e alla spesa sul personale. «L’assessore – spiegano Giacaz e Olivo – cita percentuali su un non meglio precisato rapporto tra costo del personale e “valore della produzione”, che in Fvg sarebbe sensibilmente superiore alla media nazionale. Dal momento che stiamo parlando di sanità e non di merci o servizi messi sul mercato, sarebbe opportuno citare parametri certi, omogenei e standardizzati, indispensabili per un confronto attendibile con le altre regioni».
Quanto ai rilievi della Corte dei Conti, la Cgil invita l’assessore a scoprire le carte: «Storicamente – dichiarano Olivo e Giacaz – i rilievi della magistratura contabile in materia di sanità si sono sempre focalizzati sul tema della governance. Anche da questo, crediamo, nasce il riassetto delle Aziende sanitarie deciso dall’attuale Giunta. Se ci sono nuovi elementi, l’assessore dovrebbe illustrarli e non tenerli solo per sé».
I rilievi della Corte, rincara la Cgil, «non possono essere utilizzati per giustificare una logica di tagli lineari, quelli già annunciati proprio sul personale, che proprio in quanto tali potranno forse garantire qualche risparmio di cassa nel breve periodo, ma a prezzo di un peggioramento dei servizi e senza garantire il controllo della spesa sanitaria nel tempo». Se si vuole garantire la sostenibilità del servizio sanitario, sostengono Giacaz e Olivo, «bisogna non solo individuare le inefficienze e intervenire sulle criticità , rigettando la logica dei tagli lineari, dall’altro avviare gli investimenti strutturali che possono garantire, potenziando i servizi territoriali, la qualità e la sostenibilità del nostro servizio sanitario». E per quanto riguarda le criticità , le due esponenti della Cgil denunciano «la crescita progressiva e abnorme del ricorso allo straordinario non compensato da recuperi, che ha superato le 400mila ore, e delle giornate di ferie non fruite, più di 300mila, chiari indici della crescente pesantezza dei turni e delle carenze di personale». Agire sulla leva delle assunzioni, anche a fronte dell’elevata età media dei lavoratori e dei massicci flussi di pensionamento attesi in relazione a quota 100, consentirebbe per la Cgil di arginare l’emergenza, riducendo nel contempo la spesa media per addetto e contenendo le liste di attesa». Da qui l’appello ad «aprire in tempi brevi un confronto vero sul personale, dando seguito agli impegni presi con i sindacati confederali e le categorie nell’incontro della scorsa settimana».