Sanità , scatta la mobilitazione dei sindacati
Liste di attesa sempre più lunghe, pronto soccorso intasati, reparti sovraffollati, numero unico di emergenza in difficoltà . E come se non bastasse sempre meno medici di base. Non è un “bollettino” tranquillizzante, quello della sanità regionale, a maggior ragione dopo l’approvazione di una nuova legge di riforma, il disegno di legge 70, che fa salire dal 4 al 6% il tetto di spesa per le prestazioni erogate dai privati e lascia in mano troppe deleghe alla Giunta, che continuerà a riformare il sistema a colpi di delibere. Duro il giudizio del sindacato, e in particolare della Cgil regionale, che con Rossana Giacaz parla di «riforma poco coerente con gli obiettivi dichiarati di ridurre le liste di attesa e di favorire l’integrazione socio-sanitaria, ma tesa piuttosto a favorire una progressiva apertura del sistema ai privati». Non è aumentando la percentuale di prestazioni erogate dai privati, insiste la Cgil, che si risolvono le criticità : «In questa maniera, come confermano i casi di altre regioni, l’unico risultato certo che si ottiene è quello di far lievitare i costi – spiega Giacaz – e il numero di prestazioni inappropriate. La strada maestra per abbattere i tempi delle prestazioni è un’altra: assumere per far fronte alle carenze di personale e mantenere saldamente in mano pubblica il governo del sistema».
Assunzioni subito, dunque, è quanto chiederanno le categorie, mobilitate sia contro la nuova legge che in vista della finanziaria regionale. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Fials hanno convocato un presidio che si terrà nella mattinata di martedì 10 dicembre a Trieste, davanti alla sede del Consiglio regionale, in piazzale Oberdan, in concomitanza con l’avvio della discussione della legge di bilancio. L’appuntamento è per le 10.