Bonus 100 euro, Codess chiede ai lavoratori di lasciarli in azienda
Oltre al danno la beffa. La Fp Cgil di Udine boccia così la
richiesta avanzata dal gruppo Codess Sociale ai propri lavoratori,
invitati a rinunciare al premio di 100 euro istituito dal decreto
cura Italia. «In questo periodo di grave difficoltà per l’emergenza
Covid – scrive il segretario provinciale Andrea Traunero – la
cooperativa non solo non ha anticipato l’indennità a carico del
Fis, sostitutiva della cassa integrazione in deroga, ma si permette
addirittura di chiedere al personale di rinunciare al premio di 100
euro riconosciuto ai lavoratori rimasti in attività , oltre alla
rinuncia a ferie e permessi, per far confluire il tutto in un fondo
di solidarietà aziendale “fai da te” in vista del quale viene
annunciato anche un aumento delle trattenute in busta paga».
richiesta avanzata dal gruppo Codess Sociale ai propri lavoratori,
invitati a rinunciare al premio di 100 euro istituito dal decreto
cura Italia. «In questo periodo di grave difficoltà per l’emergenza
Covid – scrive il segretario provinciale Andrea Traunero – la
cooperativa non solo non ha anticipato l’indennità a carico del
Fis, sostitutiva della cassa integrazione in deroga, ma si permette
addirittura di chiedere al personale di rinunciare al premio di 100
euro riconosciuto ai lavoratori rimasti in attività , oltre alla
rinuncia a ferie e permessi, per far confluire il tutto in un fondo
di solidarietà aziendale “fai da te” in vista del quale viene
annunciato anche un aumento delle trattenute in busta paga».
La Fp giudica
inaccettabili e boccia in toto tutte le proposte avanzate, «rivolte
a persone – sottolinea Traunero – che devono vivere con circa
1.000 euro, a volte anche meno, e molte delle quali sono ferme, a
causa della sospensione di una serie di servizi come asili nido,
centri diurni e altri, e non hanno ancora ricevuto neppure un euro da
parte dell’Inps». Da qui l’invito ai lavoratori a dire no alle
richieste della cooperativa e la diffida che la Fp-Cgil di Udine ha
inviato ai vertici aziendali, investendo della questione anche la
propria segreteria nazionale, dal momento che il gruppo ha sede in
Veneto e opera in più regioni. «Se Codess non farà subito marcia
indietro – conclude Traunero – assumeremo ogni iniziativa adatta
a tutelare soci e lavoratori».
inaccettabili e boccia in toto tutte le proposte avanzate, «rivolte
a persone – sottolinea Traunero – che devono vivere con circa
1.000 euro, a volte anche meno, e molte delle quali sono ferme, a
causa della sospensione di una serie di servizi come asili nido,
centri diurni e altri, e non hanno ancora ricevuto neppure un euro da
parte dell’Inps». Da qui l’invito ai lavoratori a dire no alle
richieste della cooperativa e la diffida che la Fp-Cgil di Udine ha
inviato ai vertici aziendali, investendo della questione anche la
propria segreteria nazionale, dal momento che il gruppo ha sede in
Veneto e opera in più regioni. «Se Codess non farà subito marcia
indietro – conclude Traunero – assumeremo ogni iniziativa adatta
a tutelare soci e lavoratori».