Da Funzione Pubblica e pensionati Cgil un forte appello alla vaccinazione
Funzione Pubblica Cgil e il sindacato pensionati Spi Cgil del Friuli Venezia Giulia lanciano un forte appello alla vaccinazione. «La Cgil – spiegano i segretari regionali della Fp Orietta Olivo e dello Spi Roberto Treu – sta dalla parte della scienza, del vaccino come atto fondamentale di responsabilità sociale e sanitaria. Da tempo il sindacato chiede che si rafforzino le misure di tracciamento e sorveglianza sanitaria, che si rafforzino i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro relativi al covid. L’epidemia – proseguono i due segretari – sta riprendendo forza e il nostro dovere, e quello di tutte e di tutti, è cercare di circoscrivere il più possibile questa quarta ondata. Ognuno può fare la sua parte per salvaguardare le persone fragili e le persone anziane della nostra regione: sono più deboli, naturalmente afflitte da altre patologie, e non va permesso che il virus arrivi a colpirli. E ognuno può fare qualcosa per cercare di salvaguardare il nostro sistema sanitario regionale, che è di nuovo travolto dalla quarta ondata di infezioni».
Accanto all’appello, però, Fp e Spi Cgil, lanciano un vero e proprio allarme, preoccupati dalla crescita dei contagi – in Fvg quasi 200 positivi ogni centomila abitanti, e quasi 500 a Trieste, pari a sette volte la media nazionale – e dei ricoveri nei reparti covid e nelle terapie intensive. «Il progressivo aumento della pressione sugli ospedali – spiegano ancora Olivo e Treu – sta determinando un’ulteriore gravissima frenata su esami, visite e interventi chirurgici, aggravando una situazione già difficile a causa della mancata adozione, dopo la terza ondata, di un piano organico e strutturale per il recupero delle liste di attesa e il rilancio delle assunzioni. Migliaia sono le persone di tutte le età costrette a rinunciare alle cure, con il rischio di aggravare pesantemente la loro dolorosa condizione di salute».
Di fronte all’aumento dei contagi e all’alto tasso di non vaccinati nel Friuli Venezia Giulia, l’appello a vaccinarsi è particolarmente forte nei confronti di anziani, soggetti deboli e di coloro che non hanno ancora prenotato la terza dose, fondamentale per tornare ad alzare le difese contro il virus. «È chiaro infatti – sottolineano ancora Olivo e Treu – che se stiamo riuscendo a contenere molto al di sotto dei numeri della scorsa primavera decessi e malati gravi, ciò è dovuto unicamente a coloro che si sono vaccinati. Il rischio del ritorno alla zona gialla o ad altri tipi di restrizione, aggravato purtroppo dal rifiuto di vaccinarsi e da chi manifesta senza rispettare le regole sul distanziamento e sui dispositivi di protezione, ci sta portando a una situazione molto meno libera e più penalizzante per tutti. Va denunciato con forza l’impatto di questa recrudescenza del virus sul personale sanitario, i cui organici restano colpevolmente sottodimensionati rispetto al fabbisogno, che fa sempre più fatica a sostenere ritmi di lavoro che già vengono sopportati con grande professionalità e abnegazione da due anni a questa parte. Ognuno può far qualcosa per cercare di mutare questa pericolosissima condizione, nel proprio interesse e in solidarietà con gli altri: vaccinarsi adesso, tutti».