Verso l’inverno della sanità : si aggrava il deficit di personale
E così – dopo le discussioni accese tra l’assessore e vari esponenti della maggioranza su mirabolanti riforme da produrre nella sanità regionale – la cucina degli chef Tondo e Kosic ha sfornato, con le linee di gestione varate dalla Giunta, il solito piatto: un 2011 peggiore del 2010 per i cittadini bisognosi di sanità e di assistenza.
Le risorse assegnate dalla Giunta agli ospedali e ai servizi territoriali saranno le stesse del 2010, nonostante ogni anno i costi che le Aziende sostengono per dare i servizi crescano di circa il 4-5%. Il risultato di questo gigantesco sottofinanziamento sarà un “inverno” della sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia.
A Tondo e Kosic sembra sfuggire un concetto elementare. Gli esami, le flebo, le iniezioni, le operazioni, la riabilitazione, le ispezioni nei cantieri e nelle fabbriche e tutte le altre prestazioni sono fatte dagli infermieri, dagli oss, dai fisioterapisti, dai tecnici, dai medici. Senza risorse adeguate, però, le aziende sostituiranno solo una piccola parte il personale che andrà in pensione, aprendo altre voragini negli organici già all’osso. E senza gli operatori ci saranno meno prestazioni e tempi più lunghi.
La voragine si è gia aperta nel 2010. Nei primi nove mesi dell’anno i dipendenti sono calati di quasi 350 unità e, con questo ritmo, a fine anno ci saranno circa 450 persone in meno negli ospedali e nei distretti. Per chi ha redditi alti e non trova una risposta nel pubblico non c’è problem : si rivolge al privato. Per chi ha uno stipendio di 1200 euro, o è cassaintegrato o pensionato, il problema invece c’è eccome: aspetta o rinuncia.
In più la Regione , invece di stanziare le risorse alle singole aziende, le assegnerà alle tre aree vaste. I direttori generali dovranno trovare un accordo tra di loro sulla suddivisione. Come? Con che tempi? Tondo e Kosic nel frattempo – come le stelle di Cronin – staranno a guardare i “tagliati” che cercheranno una difficilissima quadratura tra i fondi a disposizione e la grande domanda di prestazioni.
Così in sanità. Così nell’assistenza agli anziani. Dopo due inutili anni i miglioramenti apportati con un regolamento regionale sull’assistenza agli anziani nelle case di riposo, pur limitati, sono sempre fermi per scelta della Giunta. Così come è fermo il sistema di vigilanza sul rispetto degli standard nelle strutture. Senza dimenticare le centinaia e centinaia di operatori dell’assistenza che reclamano formazione da anni, avendola solo con il contagocce. Non si trattano così gli anziani e tutti i cittadini del Fvg. Questo “inverno” deve finire al più presto.
Segreteria regionale Fp-Cgil Fvg
Mafalda Ferletti, Donatella Sterrentino, Alessandro Baldassi