Fp Gorizia, riflettori su referendum Cgil e sanità pubblica

Diritto al lavoro e diritto alla salute sotto i riflettori a Gorizia, dove la Fp Cgil pèrovinciale ha organizzato un’assemblea pubblica tenutasi questa mattina al Trgovni Dom, presenti anche i consiglieri regionali Enrico Bullian e Laura Fasiolo, la presidente provinciale dell’Anpi Anna Di Gianantonio, Giorgio Biasiani del comitato per la difesa della salute pubblica di Gorizia, il segretario provinciale del Sindacato pensionati  Cgil Giuseppe Torraco.
Nella sua introduzione il segretario generale della Funzione Pubblica di Gorizia, Alessandro Crizman, ha ricordato i problemi quotidiani dei lavoratori di Asugi, che finiscono per riflettersi sulla qualità dei servizi erogati alla cittadinanza . Crizman ha inoltre ricordato come la direzione di Asugi abbia vietato la raccolta delle firme  per i referendum Cgil nelle aree esterne agli ospedali di Gorizia e Monfalcone, definendoli, in maniera piuttosto singolare, di «natura diversa dai principi e dai temi propri delle prerogative sindacali».

Sia il consigliere Bullian che la consigliera Fasiolo hanno descritto la situazione della sanità regionale ed isontina, evidenziando fra le altre la particolare criticità dei tempi di attesa della chirurgia oncologica sia l’alto numero di abbandoni dei pronto soccorso, dove le lunghe attese scoraggiano molti cittadini a ricevere le prestazioni sanitarie richieste. Vi è poi la singolare condizione della viabilità di accesso al pronto soccorso dell’Ospedale San Polo di Monfalcone, che crea non pochi disagi all’utenza e che dovrebbe essere risolata attraverso la costruzione di un futuro parcheggi o interrato di cui non si hanno tempistiche certe. Una nota positiva nell’ottica di un processo di integrazione è stata la notizia relativa alla donazione del sangue da parte di alcuni cittadini della comunità bengalese, su proposta dell’imam di Monfalcone, che così hanno voluto far la loro parte di cittadini.
La presidente dell’Anpi, da parte sua, ha ricordato l’onorevole Tina Anselmi, partigiana e figura centrale del percorso legislativo che ha portato alla nascita del Servizio sanitario nazionale come attuazione del disposto dell’art.32 della Costituzione.
Giorgio Bisiani, a nome del Comitato per la difesa della salute pubblica ha ricordato le difficoltà del territorio isontino, dovute al depauperamento dei servizi, sia territoriali, con il  numero assolutamente deficitario di medici di base, che degli ospedali con le carenze di personale che si ripercuotono nell’offerta sanitaria.
Il segretario dello Spi Giuseppe Torraco ha rimarcato come oltre un terzo dei pensionati regionali percepiscono una pensione inferiore ai 1000 euro mensili e quindi sono particolarmente vulnerabili alle carenze dei servizi sanitari pubblici, avendo un’oggettiva difficoltà a ricorrere alle prestazioni a pagamento.
Le conclusioni dell’evento sono state fatte dalla segretaria della Funzione Pubblica regionale, Orietta Olivo, che ha rimarcato come la difesa della sanità pubblica sia un obiettivo prioritario della Cgil anche alla luce dei tentativi sempre più espliciti della Regione  di dare più spazio ai privati nella gestione ed erogazione delle prestazioni sanitarie. Il rischio evidente, ha aggiunto, è quello di avanzare verso un modello in cui si avranno cittadini di serie A e cittadini di serie B in relazione alla loro capacità di accedere a servizi che siamo, giustamente, abituati a dare per acquisiti.
Alla fine dell’evento diversi cittadini hanno voluto firmare per sostenere i quattro quesiti referendari per il lavoro promossi dalla Cgil.