Assenze nel pubblico impiego, ecco i numeri giusti

La premessa è che i numeri sono numeri, 17 giorni di assenza sono 17, meno che nel privato dove sono 18, ma ben 1 in più (!) del vicino Trentino. Però dire che sono 17 giorni di malattia è sbagliato, matematicamente sbagliato. Perchè i numeri a seconda di come si estrapolano e si sommano, cambiano totalmente il risultato, malattia e ferie non sono la stessa cosa ma tutte le assenze che non sono ferie non sono per forza di cose malattie, nei decenni le lotte sindacali (non le assenze arbitrarie dell’ultimo dell’anno) hanno conquistato il diritto Fake Ray Bans Sunglasses Salealla maternità , alla paternità , all’assistenza ai parenti disabili, ad esempio.
Ecco, poi vorrei rassicurare i difensori della voglia di lavorare dei friulani, posto che possa esser misurata con le giornate di malattia, nel lavoro pubblico c’è eccome”¦come dimostrano i dati che seguono. E visto che dopo le assenze dei vigili romani, ne ho visti di tutti i tipi e tutti i colori di numeri, vorrei proporre una lettura più analitica e fornisco allo scopo, dati rilevati da un sito accessibile a tutti e di parte datoriale, quello della Ragioneria Generale dello stato, dove tutte le Amministrazioni pubbliche inviano i propri dati. Questi sono quelli relativi al 2013, gli ultimi consultabili essendo il 2014 finito da soli 5 giorni.
Ecco che prendendo i dati relativi al personale stabile nei principali agglomerati di lavoro pubblico in FVG, si legge facilmente che le assenze medie per malattia sono molto ma molto lontane dai dati letti in questi giorni, e ve li riporto pure distinti per genere:

Cosa si evince da questi dati? Che nelle altre rilevazioni pubblicate in questi giorni l’unico dato scorporato sono le ferie, e che quindi si tende a equiparare l’assenza per maternità  alla malattia ed io non ci louis vuitton sac pas chersto! Poi si evince che sono le donne a fruire dei congedi per maternità  per ovvi motivi genetici ma che sono ancora infinitesimali i permessi per paternità  anche nel lavoro che si ritiene più tutelato.
E poi che a farsi carico dell’assistenza ai parenti disabili, sono sempre le donne anche quando si tratta di prendere permessi regolarmente retribuiti. Il welfare in questo paese è ancora “cose di donne” e poi si ciancia di bonus bebè per rilanciare la maternità , servono invece i servizi e che siano pubblici, aperti a tutti, economicamente sostenibili per le famiglie, non mance di poche centinaia di euro.
Mentre il dato sull’età  media ci pone al di sopra dell’età  media nazionale del lavoratore pubblico che è di 49 anni, siamo i più vecchi d’Europa,swiss fake watches uk ed in fvg ancora più vecchi: 49,80 anni nelle province, 50,11 nelle comunità  montane, 50,45 in regione e 50,61 nei comuni. Vecchi, insomma: per forza il dato sulle maternità  anche nel lavoro pubblico è così basso!
Quindi malattie no, una media che va da 4 a 11 giorni all’anno non è un dato allarmante, allora maternità , ma neanche, perché se è vero che gonfia impropriamente il dato delle assenze, sono sempre troppo pochi i giorni di assenza per maternità , perché sono troppo pochi i figli che facciamo a causa dell’età  media dei lavoratori del pubblico, spinta verso l’alto da un blocco del turn over che impera da anni e da riforme del sistema pensionistico che spingono in avanti il momento del ritiro dal lavoro.
Quel dato sulle assenze per maternità  ad esempio, se la nostra natalità  fosse in linea con i paesi più evoluti dal punto di vista del welfare e ci fossero nuove assunzioni negli enti pubblici, sarebbe più che doppio!
Quindi, tanto rumore per nulla? Sì. O meglio per aprire la strada ed imporre altri provvedimenti legislativi contro il lavoro pubblico e come misura per allontanare ancora un rinnovo del contratto fermo ormai dal 2009. Peccato non esista una rilevazione così puntuale anche per i settori del lavoro privato, o delle assenze dei air max 1 pas cherpolitici al parlamento, al consiglio regionale, provinciale, comunale, scopriremo che quelli che più si agitano contro i lavoratori del pubblico sono i più assenti, perché come si sa: ognuno si misura sul suo braccio!