Collio, la Comunità  nasce al buio: nessuna risposta alle domande dei lavoratori

Dal
prossimo 31 gennaio avremo un nuovo ente pubblico in provincia di
Gorizia. In sé la notizia non è
né buona né cattiva, ma cosa sarà  e cosa gestirà  la nuova
Comunità  del Collio? Purtroppo non è dato a saperlo, visto che
l’unico Comune ad aver risposto alla nostra richiesta d’incontro
è quello di Medea, mentre se ne sono ben guardati gli altri, a
partire dal Comune capofila. Si tratterà  di una Formula uno o di una
Panda 30 con le ruote sgonfie? Al momento non siamo in grado di
dirlo.
Attivare
servizi associati tra 10 diversi comuni è cosa complessa, che
necessiterebbe della consultazione preventiva del personale e dei
suoi rappresentanti, attivando un corretto percorso di relazioni
sindacali, mentre al momento non è dato neppure sapere
quanti e quali trasferimenti
di organico verso la nuova forma associativa siano previsti. Nessuna
notizia viene data neppure
sugli obiettivi, sui costi a carico della collettività , sulle
eventuali nuove assunzioni o sul possibile spostamento di uffici o di
sportelli.
I
dieci Comuni coinvolti riescono a svolgere i rispettivi servizi in modo egregio, quando hanno personale sufficiente: non è così
nel servizio (già  associato) dei tributi, nel settore operaio (in
gran parte esternalizzato) o nella Polizia Locale, dove manca metà 
degli operatori necessari, ma prima
di scegliere se mettere assieme dei servizi sarebbe il caso di
ragionare sulle assunzioni, tanto più che il
personale impiegato di molti piccoli comuni è spesso “multitasking”:
fa un po’ di tutto, insomma, e lo spostamento anche di un solo
dipendente rischierebbe di mettere in crisi intere un’intera
amministrazione.
Per
questo abbiamo espresso le nostre
preoccupazioni ai sindaci, anche rispetto ai possibili aggravi sui
bilanci, già  in difficoltà , legati alle nomine di nuove figure o al
varo di nuovi gettoni di presenza politici. Se
la gestione associata di alcuni o di tutti i servizi erogati dai
singoli comuni venisse fatta, come richiediamo da anni, con
lungimiranza, con assunzioni a copertura dei posti da troppo tempo
vacanti, con progettualità  che guardino al futuro, non ci sarebbe
bisogno di intervenire spostando risorse umane da un comune
all’altro, nell’improbabile obiettivo di un risultato positivo
ottenuto sommando le carenze di ogni singolo ente.
Ultimo
ma non meno importante, ci piacerebbe sapere quali formule di
rappresentanza siano state individuate a tutela delle minoranze, cioè
del voto di tutti gli elettori. Ma anche questo, come tutto il resto,
non è dato saperlo, perché
è da due mesi che le domande nostre e dei lavoratori che
rappresentiamo restano in attesa di una risposta.
La Segreteria Provinciale
Fp Gorizia
Alessandro Crizman