Comparto, sul contratto si riapre al rialzo
La trattativa sul rinnovo contrattuale comparto unico si allunga ancora, ma questa
volta può essere una buona notizia. L’insediamento della nuova delegazione
trattante, infatti, è coinciso con l’incremento degli stanziamenti sui rinnovi
contrattuali deciso a livello nazionale, che ha portato da 2 a quasi 5 miliardi
le poste complessive preventivate dal Governo.
Un diverso atteggiamento che la Fp-Cgil e gli altri
sindacati del comparto unico hanno prontamente fatto valere al tavolo della
trattativa, che lo scorso anno era stato inevitabilmente condizionato dall’andamento
del confronto sui contratti nazionali.
volta può essere una buona notizia. L’insediamento della nuova delegazione
trattante, infatti, è coinciso con l’incremento degli stanziamenti sui rinnovi
contrattuali deciso a livello nazionale, che ha portato da 2 a quasi 5 miliardi
le poste complessive preventivate dal Governo.
Un diverso atteggiamento che la Fp-Cgil e gli altri
sindacati del comparto unico hanno prontamente fatto valere al tavolo della
trattativa, che lo scorso anno era stato inevitabilmente condizionato dall’andamento
del confronto sui contratti nazionali.
Da qui il rilancio, che ha incontrato la
disponibilità della delegazione trattante, confermata anche dall’assessore regionale
alle Autonomie locali Paolo Panontin. Dopo le anticipazioni sul Gazzettino di
ieri, mercoledì 12 aprile, sull’argomento è tormento è tornato il Piccolo. Pare
che la promessa del governo di arrivare agli 85 euro a regime venga mantenuta
attraverso l’incremento delle risorse – ha dichiarato al quotidiano triestino l’assessore
– e se sarà così siamo consci del fatto che dovremo rivedere quanto condiviso a
novembre». Quanto alle cifre, l’assessore ha evitato di sbilanciarsi,
rimandando la questione alla prossima convocazione delle parti, prevista per il
3 maggio.
disponibilità della delegazione trattante, confermata anche dall’assessore regionale
alle Autonomie locali Paolo Panontin. Dopo le anticipazioni sul Gazzettino di
ieri, mercoledì 12 aprile, sull’argomento è tormento è tornato il Piccolo. Pare
che la promessa del governo di arrivare agli 85 euro a regime venga mantenuta
attraverso l’incremento delle risorse – ha dichiarato al quotidiano triestino l’assessore
– e se sarà così siamo consci del fatto che dovremo rivedere quanto condiviso a
novembre». Quanto alle cifre, l’assessore ha evitato di sbilanciarsi,
rimandando la questione alla prossima convocazione delle parti, prevista per il
3 maggio.
Limitiamoci quindi a ricordare che l’intesa raggiunta a
novembre l’intesa prevedeva la distribuzione delle risorse per il 90% sul
tabellare e per il 10% al secondo livello, definendo inoltre tre decorrenze
degli incrementi contrattuali (1° gennaio 2016, 2017 e 2018), con aumenti a
regime di 58 euro lordi mensili per i lavoratori della categoria A, 60 euro per
i B, 64 per i C e 75 per i D.
novembre l’intesa prevedeva la distribuzione delle risorse per il 90% sul
tabellare e per il 10% al secondo livello, definendo inoltre tre decorrenze
degli incrementi contrattuali (1° gennaio 2016, 2017 e 2018), con aumenti a
regime di 58 euro lordi mensili per i lavoratori della categoria A, 60 euro per
i B, 64 per i C e 75 per i D.