Comparto unico, firmata l’intesa sul contratto 2019-2021
Aumenti del 3,45% sulla parte tabellare, che corrispondono a incrementi salariali di 65 euro (in tre tranche, a regime dal 2021) per la categoria A, 68 per la B, 73 per la cat C e 83 euro per la D, ovviamente per tredici mensilità . Ma non solo: la parte economica del nuovo contratto regionale del comparto Unico Regione-Enti locali, valido per il triennio 2019-2021, prevede anche un incremento da 586 a 720 euro annuali del salario accessorio per tutti i dipendenti del comparto, con decorrenza 1° gennaio 2023, recepisce la norma dell’ultima legge di bilancio, finanziata al di fuori dei costi contrattuali, che stanzia 9 milioni di euro (3 milioni all’anno per tre anni) per di coprire le attuali differenze stipendiali tra dipendenti della Regione e degli Enti locali. Tra le altre novità , è stata accolta anche la proposta sindacale di parificare il salario aggiuntivo a tutti i 200 dipendenti della categoria A, armonizzandolo nel compenso per i dipendenti delle categorie B, C e D.
A firmare l’intesa, per la delegazione sindacale, Massimo Bevilacqua e Giovanni di Matola della Cisl Fp, Orietta Olivo e Alessandro Crizman della Fp-Cgil, Michele Lampe della Uil Fpl e Fulvio Sluga per l’Ugl enti locali, soddisfatti per un’intesa che ritocca anche tutta una serie di indennità (settore educativo, reperibilità , autisti, addetti di segreteria, indennità di vigilanza per la polizia locale, nuova indennità squadre pronto intervento, ecc) e introduce migliorie in materia di ricongiungimento familiare, permessi, progressioni verticali. Con l’obiettivo comune di far fronte dell’emergenza personale che colpisce in particolare i piccoli comuni, è stata Condivisa la proposta datoriale di incentivo alla permanenza nei comuni fino a 3mila abitanti e sotto gli 8 dipendenti.
Soddisfazione da parte dei segretari regionali di categoria di Cgil, Cisl e Ugl, Orietta Olivo, Massimo Bevilacqua e Fulvio Sluga: «L’intesa – dichiarano – recepisce gran parte delle richieste della delegazione sindacale, condivise con i lavoratori del comparto. Positivo che su di essa convergano tutte le sigle sindacali, compreso chi, come la Uil, aveva dichiarato che non avrebbe firmato, salvo poi cambiare idea». Due, ora, i passaggi necessari per l’entrata in vigore del nuovo contratto, con l’incremento dei trattamenti e l’erogazione degli arretrati maturati dagli oltre 13mila dipendenti del comparto: il passaggio dell’intesa in Giunta e il via libera della sezione regionale della Corte dei Conti.