Decreto rilancio, la Cgil Fvg promuove la manovra: «Sul lavoro risposte importanti»
«L’aspetto più
importante sono i 25 miliardi di dotazione complessiva delle misure per i
lavoratori, e in particolare i 15 miliardi per il rifinanziamento della
cassa integrazione e le altre misure tese a scongiurare i
licenziamenti». Parte dal lavoro il giudizio positivo della Cgil Friuli
Venezia Giulia sul Decreto Rilancio, varato ieri dal Consiglio dei
ministri. A esprimerlo il segretario regionale Villiam Pezzetta, che
parla di un provvedimento «in linea con le attese sia nella dotazione
finanziaria sia nell’impostazione generale, per quanto legato a una
logica di emergenza piuttosto che a un disegno complessivo di politica
industriale di sostegno alla ripresa del Paese, che ancora si fatica a
intravvedere».
importante sono i 25 miliardi di dotazione complessiva delle misure per i
lavoratori, e in particolare i 15 miliardi per il rifinanziamento della
cassa integrazione e le altre misure tese a scongiurare i
licenziamenti». Parte dal lavoro il giudizio positivo della Cgil Friuli
Venezia Giulia sul Decreto Rilancio, varato ieri dal Consiglio dei
ministri. A esprimerlo il segretario regionale Villiam Pezzetta, che
parla di un provvedimento «in linea con le attese sia nella dotazione
finanziaria sia nell’impostazione generale, per quanto legato a una
logica di emergenza piuttosto che a un disegno complessivo di politica
industriale di sostegno alla ripresa del Paese, che ancora si fatica a
intravvedere».
CIG, ACCELERARE I
PAGAMENTI. Per quanto riguarda la cassa integrazione, la Cgil valuta
positivamente sia il raddoppio della copertura temporale della cassa in
deroga sia la scelta di centralizzare le procedure autorizzative,
finalizzata a sgravare le Regioni e ad accelerare i pagamenti.
Accelerazione che arriverà anche grazie alla misura che prevede
l’anticipo del 40% delle indennità entro i 15 giorni dalla domanda.
«Considerato che il 90% dei beneficiari della cassa in deroga -rimarca
Pezzetta – attende ancora i soldi, una velocizzazione dell’iter era
indispensabile e crediamo che debba riguardare non solo le nuove
domande, ma anche quelle pregresse, visto e considerato che la Regione,
finora, è riuscita ad autorizzare meno del 20% delle domande di cassa in
deroga e che solo 1.300 dei 16mila beneficiari complessivi hanno
incassato l’indennità di marzo». Resta quindi ferma, in attesa di
ulteriori indicazioni che arriveranno dal decreto e dalle norme
attuative, la richiesta alla Regione di potenziare il personale della
Direzione al Lavoro impegnato nell’iter di accoglimento e decretazione
delle domande, «che è oggi largamente insufficiente rispetto alla grande
molte di pratiche pendenti», dichiara ancora Pezzetta.
PAGAMENTI. Per quanto riguarda la cassa integrazione, la Cgil valuta
positivamente sia il raddoppio della copertura temporale della cassa in
deroga sia la scelta di centralizzare le procedure autorizzative,
finalizzata a sgravare le Regioni e ad accelerare i pagamenti.
Accelerazione che arriverà anche grazie alla misura che prevede
l’anticipo del 40% delle indennità entro i 15 giorni dalla domanda.
«Considerato che il 90% dei beneficiari della cassa in deroga -rimarca
Pezzetta – attende ancora i soldi, una velocizzazione dell’iter era
indispensabile e crediamo che debba riguardare non solo le nuove
domande, ma anche quelle pregresse, visto e considerato che la Regione,
finora, è riuscita ad autorizzare meno del 20% delle domande di cassa in
deroga e che solo 1.300 dei 16mila beneficiari complessivi hanno
incassato l’indennità di marzo». Resta quindi ferma, in attesa di
ulteriori indicazioni che arriveranno dal decreto e dalle norme
attuative, la richiesta alla Regione di potenziare il personale della
Direzione al Lavoro impegnato nell’iter di accoglimento e decretazione
delle domande, «che è oggi largamente insufficiente rispetto alla grande
molte di pratiche pendenti», dichiara ancora Pezzetta.
SàŒ AL SUPERBONUS.
Riguardo alle altre misure, convince l’innalzamento al 110% del bonus su
alcuni interventi di riqualificazione energetica e antisismica: «Le
caratteristiche e le condizioni del superbonus – commenta Pezzetta – non
sono ancora note, ma giudichiamo corretta e condivisibile la scelta di
puntare sull’edilizia come volano strategico per la ripresa, tanto più
che si andranno a premiare interventi di riqualificazione e messa in
sicurezza del patrimonio residenziale pubblico e privato, come chiede da
tempo il sindacato». Bene anche il le misure sulle dilazioni di alcune
scadenze fiscali e contributive per cittadini e imprese, così come il
reddito di emergenza, «necessario per dare un sostegno a quelle famiglie
non coperte né dal reddito e dalla pensione di cittadinanza né dai vari
bonus e ammortizzatori legati all’emergenza».
Riguardo alle altre misure, convince l’innalzamento al 110% del bonus su
alcuni interventi di riqualificazione energetica e antisismica: «Le
caratteristiche e le condizioni del superbonus – commenta Pezzetta – non
sono ancora note, ma giudichiamo corretta e condivisibile la scelta di
puntare sull’edilizia come volano strategico per la ripresa, tanto più
che si andranno a premiare interventi di riqualificazione e messa in
sicurezza del patrimonio residenziale pubblico e privato, come chiede da
tempo il sindacato». Bene anche il le misure sulle dilazioni di alcune
scadenze fiscali e contributive per cittadini e imprese, così come il
reddito di emergenza, «necessario per dare un sostegno a quelle famiglie
non coperte né dal reddito e dalla pensione di cittadinanza né dai vari
bonus e ammortizzatori legati all’emergenza».
SANITÀ E IRAP.
Giudizio positivo anche sui 3 miliardi di stanziamenti aggiuntivi sulla
sanità , «conferma di una tendenza virtuosa intrapresa dall’attuale
Governo, rafforzata anche dalla scelta di destinare metà del
finanziamento al potenziamento del territorio». C’è però il timore che
il taglio dell’Irap, che concorre alla spesa sanitaria con il 50% del
gettito, possa neutralizzare gli effetti positivi della misura. «Al di
là del timore di ripercussioni sul servizio sanitario – aggiunge
Pezzetta – crediamo che servano misure più mirate, mentre un taglio
lineare come quello proposto slega l’intensità di sostegno
indipendentemente dagli effettivi bisogni delle aziende e
dell’economia». La priorità , per la Cgil, è in ogni caso quella di
«mettere in sicurezza il servizio sanitario, a livello nazionale e
regionale, garantendo anche le poste straordinarie necessarie non solo a
mantenere alte le barriere contro l’epidemia, ma anche a garantire il
ripristino dei normali standard di servizio e lo smaltimento delle liste
di attesa, aggravate dall’emergenza Coronavirus». Obiettivi possibili –
questo l’appello che la Cgil lancia alla Giunta regionale, «soltanto
confermando la centralità della sanità pubblica e attraverso un piano
straordinario di assunzioni, indispensabile per garantire la continuità
assistenziale e il diritto alla salute in una situazione che resta di
emergenza».
Giudizio positivo anche sui 3 miliardi di stanziamenti aggiuntivi sulla
sanità , «conferma di una tendenza virtuosa intrapresa dall’attuale
Governo, rafforzata anche dalla scelta di destinare metà del
finanziamento al potenziamento del territorio». C’è però il timore che
il taglio dell’Irap, che concorre alla spesa sanitaria con il 50% del
gettito, possa neutralizzare gli effetti positivi della misura. «Al di
là del timore di ripercussioni sul servizio sanitario – aggiunge
Pezzetta – crediamo che servano misure più mirate, mentre un taglio
lineare come quello proposto slega l’intensità di sostegno
indipendentemente dagli effettivi bisogni delle aziende e
dell’economia». La priorità , per la Cgil, è in ogni caso quella di
«mettere in sicurezza il servizio sanitario, a livello nazionale e
regionale, garantendo anche le poste straordinarie necessarie non solo a
mantenere alte le barriere contro l’epidemia, ma anche a garantire il
ripristino dei normali standard di servizio e lo smaltimento delle liste
di attesa, aggravate dall’emergenza Coronavirus». Obiettivi possibili –
questo l’appello che la Cgil lancia alla Giunta regionale, «soltanto
confermando la centralità della sanità pubblica e attraverso un piano
straordinario di assunzioni, indispensabile per garantire la continuità
assistenziale e il diritto alla salute in una situazione che resta di
emergenza».