Grado, quadro sempre più critico per la polizia locale: il sindaco intervenga
Da diversi mesi le organizzazioni sindacali hanno segnalato riservatamente l’incompatibilità ambientale di quasi tutto il personale della polizia locale con un dipendente, chiedendo al sindaco d’intervenire. Chiesti i risultati di questo intervento, abbiamo verificato che si è fatto ricorso all’ausilio di uno psicologo, che ha effettuato un’indagine in due tempi (inizialmente in maniera non proprio trasparente) intervistando tutti i dipendenti del servizio. Successivamente abbiamo segnalato che i dipendenti che avevano aderito allo stato di agitazione sindacale apparivano discriminati rispetto ai non aderenti, che a quando ci è stato riferito sarebbero stati addirittura premiati per la loro mancata partecipazione agli scioperi, mentre negli anni precedenti nelle stesse circostanze non venivano attribuiti premi o mostrine. Abbiamo segnalato anche i servizi apparentemente “punitivi” nei confronti di coloro che esercitano le loro libertà sindacali, e sollecitato al Comune gli interventi specifici sulla prevenzione dei rischi per la polizia locale.
Su tutti questi temi e richieste abbiamo ricevuto soltanto risposte sostanzialmente negative, per cui il quadro generale della polizia locale a Grado ci pare obiettivamente peggiorato: il malessere interno ha raggiunto dei picchi preoccupanti e richiede interventi non procrastinabili per riportare serenità nell’ambiente lavorativo (a maggior ragione se si tratta di un corpo dotato di armamento, per prevenire ed evitare comportamenti e atti che potrebbero anche configurare casi di mobbing.
Anche qualora non risultasse acclarata, l’incompatibilità segnalata suggerirebbe quantomeno di non costringere i dipendenti coinvolti a condividere uno spazio ristretto per tutto l’orario lavorativo. Dopo 6 mesi dalle nostre segnalazioni di incompatibilità (13 vigili su 14 si dichiaravano incompatibili con l’ufficiale) e dopo 4 mesi da un’indagine medica dove i dipendenti segnalavano la gravità della situazione, nulla è cambiato, anzi.
Questa situazione pesante influisce in modo negativo sul rendimento del singolo dipendente e di conseguenza sul servizio globalmente reso ai cittadini, per non parlare dei rischi per la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro. Per questo abbiamo chiesto di cambiare atteggiamento nei confronti del personale che aderisce allo stato di agitazione e di mettere in campo ogni azione necessaria per cambiare una situazione ormai insostenibile e prevenire situazioni ed episodi ancora più gravi di quelli già verificatisi.