Il virus corre, il personale si sacrifica, la direzione dell’Asufc tace
La pandemia continua a correre. Nel mondo in Italia e soprattutto in Fvg. Per la Direzione dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale, quindi, non è più tempo di tergiversare. Se non fosse sufficiente la percezione diretta del dramma da parte degli operatori sanitari e della popolazione del territorio udinese, sono i recenti dati dell’Istituto Superiore Sanità a parlare chiaro.
I numeri drammatici del Friuli Venezia Giulia
Il rapporto dell’ISS del 27 gennaio ci dice che in Fvg i decessi per Covid sono stati 368 nel periodo marzo/settembre 2020 e 1.695 da ottobre 2020 a gennaio 2021: in questo ultimo trimestre in Fvg abbiamo dovuto registrare un numero di morti superiore di 4 volte e mezzo rispetto alla prima fase. Una situazione terribile!
Il dato complessivo d’Italia è invece di molto inferiore – pure nella drammaticità generale della situazione – visto che la crescita nella seconda fase è stata di meno del 150%.
Così non si può continuare
Alla direzione dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale diciamo che questo è il tempo delle decisioni per una svolta radicale. L’azienda non può limitarsi a scaricare sul personale, già ampiamente sotto organico, tutto il peso della pandemia, delle attività ordinarie e della vaccinazione di massa che partirà quando le consegne dei vaccini andranno a regime. Il lavoro si è moltiplicato e l’organico è di fatto sempre lo stesso del periodo pre-covid. Le insufficienti assunzioni fatte sono una goccia nel mare della mole di lavoro cresciuto a dismisura.
Tre domande alla Direzione
Con il personale dei reparti ospedalieri e dei distretti sanitari ridotto all’osso, si impongono, tra le tante, tre domande.
1. Come si potranno fare i tamponi a tutti coloro che ne hanno bisogno senza imprigionarli in casa in lunghe attese?
2. Come sarà possibile riprendere il tracciamento individuando le persone venute a contatto con i soggetti contagiati, in modo da interrompere la catena di trasmissione?
3. Come sarà gestita la fase – decisiva per uscire dall’incubo – della vaccinazione di tutta la popolazione, a partire delle fasce più a rischio? Dove saranno creati i punti di vaccinazione? Con quali orari? Come saranno contattate le persone da vaccinare? In che modo sarà garantito il rispetto delle priorità evitando i furbetti su una questione così vitale ?
Il silenzio della Direzione
Abbiamo chiesto alla Direzione Asu FC di rispondere a queste domande. Al momento le risposte sono a zero. Un silenzioegrave. Non se lo meritano le centinaia di migliaia di persone in ansia da quasi un anno e che hanno diritto di avere risposte sulla loro salute e su quella dei loro familiari. Non se lo meritano le migliaia di operatori sanitari che da mesi e mesi si sacrificano – con turnazioni pesantissime, ferie saltate e ore di straordinario continue – in tutte le strutture sanitarie da Tolmezzo a Latisana passando per Udine, Gemona, San Daniele, Palmanova e tutti gli altri punti di cura ed assistenza.
Poco tempo per cambiare
Il tempo per cambiare questa gestione è veramente poco. Chiediamo pertanto alla direzione aziendale di agire da subito con assunzioni massicce, con una programmazione del piano di vaccinazioni e di tutte le attività , comunicandolo a tutta la popolazione. L’ora del silenzio e dell’inerzia è finita. Servono i giorni dei fatti.
Andrea Traunero
Segretario provinciale Fp-Cgil