Inps, a Udine e Trieste scatta l’orario sperimentale di sportello
Doppia intesa sull’orario estivo e sull’orario sperimentale di sportello delle sedi Inps della provincia di Udine. I due accordi sono stati siglati entrambi il 5 luglio scorso: più agevole quello sull’orario estivo, frutto di un lungo confronto invece il secondo, dove la posta in gioco era la chiusura di un turno pomeridiano di sportello. Un’intesa dai contenuti analoghi, tra l’altro, è stata raggiunta in questi giorni anche all’Inps di Trieste.
In premessa occorre specificare che la decisione sugli orari di servizio al pubblico non è argomento di competenza esclusiva delle rappresentanze sindacali, poiché gli sportelli sono un servizio rivolto (e dovuto) agli utenti e non un adeguamento ai dipendenti. Tutti, del resto, sono utenti di pubblici servizi, compresi i dipendenti Inps.
La Fp ha cercato di trovare un equilibrio fra le due necessità e i due interessi: quelli dell’utenza e quelli dei dipendenti, entità spesso contrapposte che il sindacato non intende mettere ulteriormente in conflitto (ci pensano già altri a farlo egregiamente…). Sentite le strutture della Cgil, la categoria ha agito con la massima cautela per non ledere i due diritti a confronto: il primo, dei nostri utenti, di accedere direttamente all’Inps per avere accesso alle proprie pratiche; il secondo, di noi dipendenti, di attenuare il disagio causato anche, ma non solo, da una inarrestabile emorragia di personale contro cui questa amministrazione non sembra intenzionata a porre rimedio.
Altre sigle, a differenza di noi, erano per la chiusura di un pomeriggio tout-court, senza nulla recuperare dell’orario complessivo che si proponeva di tagliare. L’amministrazione si è impegnata a fornirci, al termine dei sei mesi di prova, a partire dal prossimo 5 settembre, i dati di afflusso suddivisi per fasce orarie. Se alla fine del periodo di sperimentazione vedremo che, grazie al miglioramento del numero verde (attualmente disastroso, costringe ad attese estenuanti e spesso infruttuose) e dei servizi telematici (attualmente insoddisfacenti in molte parti e non ancora attivati per tanti prodotti), i nostri utenti diminuiranno, saremo i primi ad accettare, anzi a proporre, ulteriori riduzioni di orario.
Una riflessione finale: com’è che certe sigle, così tenaci nel difendere in questa occasione i colleghi addetti all’informazione al pubblico, non sono altrettanto tenaci nel difendere i lavoratori pubblici dagli attacchi continui che da questo governo e da questa amministrazione vengono sferrati senza sosta alla nostra dignità, ai nostri salari, alla nostra voglia di lavorare bene e in pace, al nostro diritto di ambire ad un futuro sereno per noi e per i nostri figli, e, perché no, anche per la maggioranza dei nostri utenti.