Inps, si aggrava l’emergenza personale. La Fp Cgil chiede un incontro a Fedriga
L’Inps sta attraversando uno dei peggiori momenti della sua storia e la Fp Cgil è estremamente preoccupata sulla tenuta dei servizi erogati dalle sedi territoriali dell’istituto. Carenze drammatiche negli organici e carichi di lavoro insostenibili rappresentano i fattori più critici.
Il lungo blocco delle assunzioni, praticato da diversi Governi, ha generato una spirale perversa in tutte le amministrazioni pubbliche in Italia: drastica riduzione degli organici, età media altissima (nelle funzioni centrali ormai quasi ovunque oltre i 55 anni), continui esodi di personale per i pensionamenti, mancato passaggio delle consegne con onerosissime perdite delle competenze, carenze di profili adeguati ai nuovi processi lavorativi.
In questo contesto, già di per sé intollerabile, le lavoratrici e i lavoratori hanno dovuto far fronte agli straordinari eventi causati dalla pandemia, iniziata tre anni fa. È inutile ricordare l’onere che l’Inps ha dovuto sostenere per far fronte allo stato di emergenza sociale ed economica che ha attanagliato il Paese, garantendo, nella straordinarietà del momento, welfare e sostegno al reddito.
Qual è la situazione in Friuli Venezia Giulia? Dal 2015 ad oggi il calo negli organici negli uffici non si è mai arrestato, con una percentuale che oscilla da un minimo del 30% a punte del 55%, come quelle che si registrano a Trieste. In questi giorni tutte le sedi sono in ansiosa attesa dell’arrivo di circa 4.800 nuovi dipendenti a livello nazionale. Sarebbe di per sé una bella notizia: nuove persone, motivate, professionalmente adeguate, giovani. Ma la realtà il è molto diversa. Dei circa 100 vincitori assegnati in Friuli Venezia Giulia, dichiarati in varie sedi e pochi mesi fa dai responsabili dell’Istituto, si è passati a 40: 18 a Trieste, 12 a Udine, 7 a Pordenone e 3 a Gorizia. Ma anche questi sono numeri teorici. In ragione delle diverse provenienze dei vincitori, ci si attende infatti una forte percentuale di ulteriori rinunce e riassegnazioni ad altre sedi.
Nel frattempo le lavoratrici e i lavoratori portano avanti, con mille difficoltà , le tante attività dell’istituto, con molte criticità su diversi servizi. In questa situazione già gravissima, Trieste deve anche affrontare un trasferimento della sede. L’Inps adotta provvedimenti di sussidiarietà , tramite i quali alcune attività sono prese in carico da strutture diverse da quelle di competenza. È stato anche attivato un processo di mobilità nazionale. Ma è evidente che tutti questi interventi rappresentano dei palliativi rispetto a una realtà che può sfociare in una prossima impossibilità dell’Inps di sostenere il sempre più oneroso carico di lavoro.
La Fp Cgil regionale, consapevole delle gravi conseguenze sociali di una paralisi o una ridotta attività dell’Inps, ha scritto al Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, per esprimere le sue preoccupazioni sulla capacità operativa dell’Inps e sui carichi insostenibili che quotidianamente gravano sul personale. Ha chiesto inoltre un incontro per illustrare la situazione e per chiedere un impegno diretto dell’amministrazione regionale e del presidente, anche in ragione del suo ruolo nella Conferenza Stato-Regioni, a sollecitare un intervento forte e auspicabilmente risolutivo da parte delle istituzioni centrali.
Orietta Olivo, segretaria generale Fp Cgil Fvg