La Fp Cgil ai sanitari: «Giusto vaccinarsi». Appello all’Asufc: «Più formazione ai lavoratori»
«Tutti, a partire dagli operatori sanitari, siamo chiamati a fornire il nostro contributo per dare un’ultima, decisa spallata al virus». È l’appello lanciato dalla Funzione pubblica Cgil di Udine, con il segretario provinciale Andrea Traunero, nei confronti dei dipendenti Asufc, circa 1.300, che al momento non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione. «Se da un lato possiamo comprendere le preoccupazioni e la richiesta di approfondimenti clinici – dichiara – i dati sull’andamento dei contagi confermano come la somministrazione del vaccino sia la strada maestra per sconfiggere il Covid e le sue varianti, riducendo drasticamente i contagi e gli effetti più gravi del virus. Vaccinarsi non serve soltanto ad alzare gli argini e le difese contro il contagio, ma da parte degli operatori è anche un fondamentale segnale di fiducia nei confronti del servizio sanitario pubblico di cui sono una componente essenziale».
Quanto alla gestione della campagna vaccinale, la Cgil è consapevole delle forti difficoltà incontrate sia nell’approvvigionamento sia nell’organizzazione delle somministrazioni, «fattori che hanno comportato per l’Asufc – dichiara Traunero assieme a Claudio Palma, referente Fp nella Rsu dell’azienda sanitario– uno sforzo enorme e probabilmente imprevisto». Nasce anche da questa consapevolezza l’appello che la Fp rivolge agli operatori, anche alla luce delle pesanti ricadute che avrebbe una rigida applicazione del decreto 44 nei confronti del personale non vaccinato. «La Fp – dichiarano Traunero e Palma – è pronta a tutelare il personale di fronte alle possibili conseguenze, dallo spostamento a incarichi senza contatto col pubblico alle eventuali sanzioni come sospensioni o ferie forzate, così come è pronta ad aprire un confronto con l’azienda per una riflessione comune sulle ricadute organizzative che avrebbe una rigida applicazione del decreto, aggravando le conseguenze di una cronica carenza di personale».
Da qui l’appello a uno sforzo comune volto a sostegno della campagna vaccinale: «Non ci sono traditori o irresponsabili – dichiarano ancora Traunero e Palma – ma operatori sanitari con dubbi, paure sulla propria incolumità e incertezze, dovute anche a tante, troppe informazioni spesso fuorvianti. Per questo chiediamo alla Regione e all’Asufc di programmare attività di sensibilizzazione, informazione e formazione alla vaccinazione per spiegare meglio ai lavoratori non solo perché è importante vaccinarsi, ma anche quali sono i possibili rischi e gli effetti collaterali, perché dietro a una mancata adesione non c’è quasi mai un rifiuto generico e immotivato, ma un’obiezione che muta da caso a caso e alla quale è giusto rispondere con argomentazioni coerenti e motivate».