La Fp Cgil sfida l’Asufc: sabato 11 luglio presidio a Cividale per l’ospedale e per nuove assunzioni
Difendere un ospedale, quello di Cividale, che ormai è diventato
l”˜emblema dei tagli da parte dell’Azienda sanitaria del Friuli
centrale, ma anche rivendicare un piano straordinario di assunzioni
per rilanciare la sanità pubblica sul territorio regionale e
provinciale. Protestando anche contro la paventata esternalizzazione
dei punti ambulanza sul territorio udinese. Queste le ragioni dietro
al presidio che la Funzione pubblica Cgil di Udine ha indetto per
sabato 11 luglio nel centro di Cividale, all’inizio di corso
Mazzini. All’iniziativa, in programma dalle 9 alle 12, sono
invitati «tutti i cittadini che chiedono il rafforzamento della
sanità pubblica ospedaliera e territoriale, in particolare in un
territorio molto esposto ai tagli come quello delle Valli del
Natisone», spiega il segretario della Fp-Cgil Udine Andrea Traunero.
Dietro
all’iniziativa anche la preoccupazione per la crescita allarmante
delle liste di attesa sul territorio dell’Asufc: «L’insieme di
prestazioni ordinarie non erogate durante il lockdown – spiega
Traunero – raggiunge numeri impressionanti, che rischiano di
mettere in ginocchio il sistema sanitario. Si pensi infatti che a
livello nazionale, secondo un recente studio, sono stati rinviati il
75% degli interventi chirurgici, con un arretrato di 400mila
operazioni programmate e non fatti. E sono state rinviate tantissime
altre prestazioni come visite, esami e prelievi».
l”˜emblema dei tagli da parte dell’Azienda sanitaria del Friuli
centrale, ma anche rivendicare un piano straordinario di assunzioni
per rilanciare la sanità pubblica sul territorio regionale e
provinciale. Protestando anche contro la paventata esternalizzazione
dei punti ambulanza sul territorio udinese. Queste le ragioni dietro
al presidio che la Funzione pubblica Cgil di Udine ha indetto per
sabato 11 luglio nel centro di Cividale, all’inizio di corso
Mazzini. All’iniziativa, in programma dalle 9 alle 12, sono
invitati «tutti i cittadini che chiedono il rafforzamento della
sanità pubblica ospedaliera e territoriale, in particolare in un
territorio molto esposto ai tagli come quello delle Valli del
Natisone», spiega il segretario della Fp-Cgil Udine Andrea Traunero.
Dietro
all’iniziativa anche la preoccupazione per la crescita allarmante
delle liste di attesa sul territorio dell’Asufc: «L’insieme di
prestazioni ordinarie non erogate durante il lockdown – spiega
Traunero – raggiunge numeri impressionanti, che rischiano di
mettere in ginocchio il sistema sanitario. Si pensi infatti che a
livello nazionale, secondo un recente studio, sono stati rinviati il
75% degli interventi chirurgici, con un arretrato di 400mila
operazioni programmate e non fatti. E sono state rinviate tantissime
altre prestazioni come visite, esami e prelievi».
Per recuperare il
terreno perduto, secondo la Cgil, serve una specifica programmazione
del lavoro, abbinata a un numero consistente di nuove assunzioni e
stabilizzazioni. «Altrimenti – denuncia Traunero – le liste di
attesa saranno da qui all’eternità . Su questo nodo la Cgil ha
fatto specifiche richieste alla direzione dell’Asufc. Ma le
risposte latitano: evidentemente sono anch’esse in lista di
attesa». Non vanno meglio le politiche sul personale: «In questi
ultimi tre mesi – spiega ancora Traunero – di organici si è
molto parlato ma poco si è fatto: le assunzioni hanno a stento
pareggiato le normali cessazioni dal servizio. È giunsto il momento
di potenziare davvero gli organici, con un piano straordinario di
nuove assunzioni e di stabilizzazioni dei tanti precari. Visto
l’accresciuto gap tra pensionamenti e mancate assunzioni, è solo
il primo passo indispensabile per rispondere alla domanda “ordinaria”
di salute dei cittadini e a nuove eventuali emergenze. Questo vale
non solo per gli ospedali ma anche per i servizi territoriali, perché
dove le cure primarie funzionano, anche la pressione sul sistema
ospedaliero si attenua e i costi si riducono».
terreno perduto, secondo la Cgil, serve una specifica programmazione
del lavoro, abbinata a un numero consistente di nuove assunzioni e
stabilizzazioni. «Altrimenti – denuncia Traunero – le liste di
attesa saranno da qui all’eternità . Su questo nodo la Cgil ha
fatto specifiche richieste alla direzione dell’Asufc. Ma le
risposte latitano: evidentemente sono anch’esse in lista di
attesa». Non vanno meglio le politiche sul personale: «In questi
ultimi tre mesi – spiega ancora Traunero – di organici si è
molto parlato ma poco si è fatto: le assunzioni hanno a stento
pareggiato le normali cessazioni dal servizio. È giunsto il momento
di potenziare davvero gli organici, con un piano straordinario di
nuove assunzioni e di stabilizzazioni dei tanti precari. Visto
l’accresciuto gap tra pensionamenti e mancate assunzioni, è solo
il primo passo indispensabile per rispondere alla domanda “ordinaria”
di salute dei cittadini e a nuove eventuali emergenze. Questo vale
non solo per gli ospedali ma anche per i servizi territoriali, perché
dove le cure primarie funzionano, anche la pressione sul sistema
ospedaliero si attenua e i costi si riducono».
Tra le criticità
denunciate dalla Fp-Cgil anche il problema dei Punti ambulanza in
provincia, a partire da sedi critiche come San Pietro, Cividale,
Chiusaforte, Ampezzo. «È necessario – sostiene Traunero – che
si riavviino in tempi rapidi le procedure di reclutamento del
personale necessario, operatori specializzati e autisti di ambulanza,
andando a stabilizzare personale che lavora con le onlus e il
privato. La direzione giusta, infatti, è la reinternalizzazione
progressiva dei servizi di emergenza e la salvaguardia del personale
che vi opera, nell’ambito di una strategia generale che punti a
portare in mano pubblica non solo la regia, ma la gestione diretta
dei servizi in ambito sanitario: qualità dei servizi e tutela del
lavoro e delle professionalità , infatti, vanno di pari passo. Vale
per le ambulanze, vale per le Rsa e i servizi riabilitativi, così
come per tutti i servizi di emergenza sanitaria territoriale.
Vigileremo – conclude il segretario della Fp di Udine – perché
non si intraprenda la strada opposta sfruttando l”˜emergenza Covid
per chiudere ospedali e servizi nei territori disagiati. Lo dobbiamo
ai cittadini e a tutti i lavoratori della rete ospedaliera e
territoriale, che hanno dato un contributo essenziale nel
contenimento dell’epidemia, affrontando il rischio, adattandosi a
nuovi ritmi di lavoro e a complesse procedure operative».
denunciate dalla Fp-Cgil anche il problema dei Punti ambulanza in
provincia, a partire da sedi critiche come San Pietro, Cividale,
Chiusaforte, Ampezzo. «È necessario – sostiene Traunero – che
si riavviino in tempi rapidi le procedure di reclutamento del
personale necessario, operatori specializzati e autisti di ambulanza,
andando a stabilizzare personale che lavora con le onlus e il
privato. La direzione giusta, infatti, è la reinternalizzazione
progressiva dei servizi di emergenza e la salvaguardia del personale
che vi opera, nell’ambito di una strategia generale che punti a
portare in mano pubblica non solo la regia, ma la gestione diretta
dei servizi in ambito sanitario: qualità dei servizi e tutela del
lavoro e delle professionalità , infatti, vanno di pari passo. Vale
per le ambulanze, vale per le Rsa e i servizi riabilitativi, così
come per tutti i servizi di emergenza sanitaria territoriale.
Vigileremo – conclude il segretario della Fp di Udine – perché
non si intraprenda la strada opposta sfruttando l”˜emergenza Covid
per chiudere ospedali e servizi nei territori disagiati. Lo dobbiamo
ai cittadini e a tutti i lavoratori della rete ospedaliera e
territoriale, che hanno dato un contributo essenziale nel
contenimento dell’epidemia, affrontando il rischio, adattandosi a
nuovi ritmi di lavoro e a complesse procedure operative».