Nella sanità un «buco» di 534 milioni
(dal Piccolo, Regione – di Marco Ballico) TRIESTE C’è un “buco” potenziale di oltre 534 milioni di euro nella sanità che verrà in Friuli Venezia Giulia. L’ha calcolato la Cgil, sulla base della stessa documentazione prodotta dall’amministrazione pubblica. Insomma, l’ammissione dell’impossibilità di far fronte agli impegni: la Regione parla esplicitamente di «scopertura stimata».
IL RAPPORTO Alessandro Baldassi, della segreteria regionale Funzione pubblica Cgil, spulcia il “Bilancio del primo triennio” di legislatura, un rapporto di sintesi sul Servizio sanitario regionale nell’era Tondo, e scopre l’enormità dei maggiori oneri di parte corrente da sostenere nei prossimi esercizi causa inflazione, finanziamento integrativo per il riequilibrio delle Aree vaste, ripresa della contrattazione collettiva, copertura delle spese sovraziendali. Anche per il sociale si deve tenere conto del venire meno dei finanziamenti statali sul Fondo per le politiche sociali e su quello per l’autonomia possibile, un riflesso dei tagli di spesa fino a 154 milioni di euro derivanti dalle norme sul patto di stabilità interno.
IL BUCO In sostanza la Regione stima unrolex replica fabbisogno aggiuntivo e una conseguente “scopertura” sulla spesa corrente già quest’ anno di 77,4 milioni di euro tra sanità e welfare, di altri 105,1 milioni nel 2013, di 151,1 milioni nel 2014, di 201,1 milioni nel 2015, un totale di 534,7 milioni nel prossimo quadriennio, cifra che vale un quarto del bilancio annuale della sanità regionale.
LA POLEMICA «Il presidente Tondo continua a esercitarsi, con il suo personale Lego, con il modello della sanità regionale – attacca la Cgil -. Notte e giorno monta, smonta e poi rimonta come un apprendista architetto i vareplica handbags saleri “pezzi” della sanità : azienda unica, azienda tripla, azienda multiplo di tre; ospedali che vanno e vengono dalle aziende territoriali a quelle ospedaliere; distretti che svaniscono nel nulla. Ma mentre il presidente si esercita confusamente, la sanità Fvg è senza una vera guida regionale che prenda di petto i problemi reali».
LE CRITICITÀ Eppure, prosegue Baldassi, le questioni da risolvere «sono note e stranote: le ha messe nere su bianco la stessa Regione nel suo “Bilancio di un triennio nel Ssr”. Sottofinanziamento previsto a parte, dato che la Regione terrà ferme nei prossimi anni le risorse stanziate nel 2010, si parla di servizi territoriali da potenziare a cominciare dall’assistenza domiciliare agli anziani, di abbattimento delle listereplica louis vuitton bags di attesa, di assistenza ospedaliera da orientare maggiormente ai casi acuti. Senza soldi, tuttavia, per quattro lunghi anni la Regione programma scientificamente un calo pesante dei servizi di cura, prevenzione e assistenza alle persone».
INFORTUNI E ORGANICI «Ai problemi da risolvere, aggiungiamo come Cgil le cifre record degli infortuni sul lavoro, gli standard assistenziali bassi delle case di riposo e una concezione chiusa delle stesse strutture residenziali rispetto alle comunità nonché il continuo calo degli organici. La perdita di quasi 500 unità di personale nel solo anno 2010 non è stata minimamente compensata nel 2011. Anzi».
NO ALL’AZIENDA UNICA La conclusione è un misto tra avvertimento e appello: «Come è possibile rispondere ai bisogni dei cittadini se mancano infermieri e operatori nelle corsie e nei distretti? A tali questioni di sostanza il Lego presidenziale non risponde, tutto impegnato in giochi di architettura aziendale e, magari, elettorali. Sappia il presidente che non accetteremo l’Azienda unica, né lo smantellamento dei servizi più avanzati del Servizio sanitario, né l’abbandono degli ospedali di rete, né la riduzione dei distretti e dei servizi per la prevenzione, la salute mentale e le tossicodipendenze. Tanto meno accetteremo l’idea di Tondo sulla parità tra sanità pubblica e privata. È il servizio pubblico, diffuso e dinike air max pas cher qualità , che garantisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla malattia e ai problemi della vecchiaia. È sulla soluzione dei veri problemi della sanità e del sociale che la giunta si deve impegnare confrontandosi davvero con le parti sociali».
IL RAPPORTO Alessandro Baldassi, della segreteria regionale Funzione pubblica Cgil, spulcia il “Bilancio del primo triennio” di legislatura, un rapporto di sintesi sul Servizio sanitario regionale nell’era Tondo, e scopre l’enormità dei maggiori oneri di parte corrente da sostenere nei prossimi esercizi causa inflazione, finanziamento integrativo per il riequilibrio delle Aree vaste, ripresa della contrattazione collettiva, copertura delle spese sovraziendali. Anche per il sociale si deve tenere conto del venire meno dei finanziamenti statali sul Fondo per le politiche sociali e su quello per l’autonomia possibile, un riflesso dei tagli di spesa fino a 154 milioni di euro derivanti dalle norme sul patto di stabilità interno.
IL BUCO In sostanza la Regione stima unrolex replica fabbisogno aggiuntivo e una conseguente “scopertura” sulla spesa corrente già quest’ anno di 77,4 milioni di euro tra sanità e welfare, di altri 105,1 milioni nel 2013, di 151,1 milioni nel 2014, di 201,1 milioni nel 2015, un totale di 534,7 milioni nel prossimo quadriennio, cifra che vale un quarto del bilancio annuale della sanità regionale.
LA POLEMICA «Il presidente Tondo continua a esercitarsi, con il suo personale Lego, con il modello della sanità regionale – attacca la Cgil -. Notte e giorno monta, smonta e poi rimonta come un apprendista architetto i vareplica handbags saleri “pezzi” della sanità : azienda unica, azienda tripla, azienda multiplo di tre; ospedali che vanno e vengono dalle aziende territoriali a quelle ospedaliere; distretti che svaniscono nel nulla. Ma mentre il presidente si esercita confusamente, la sanità Fvg è senza una vera guida regionale che prenda di petto i problemi reali».
LE CRITICITÀ Eppure, prosegue Baldassi, le questioni da risolvere «sono note e stranote: le ha messe nere su bianco la stessa Regione nel suo “Bilancio di un triennio nel Ssr”. Sottofinanziamento previsto a parte, dato che la Regione terrà ferme nei prossimi anni le risorse stanziate nel 2010, si parla di servizi territoriali da potenziare a cominciare dall’assistenza domiciliare agli anziani, di abbattimento delle listereplica louis vuitton bags di attesa, di assistenza ospedaliera da orientare maggiormente ai casi acuti. Senza soldi, tuttavia, per quattro lunghi anni la Regione programma scientificamente un calo pesante dei servizi di cura, prevenzione e assistenza alle persone».
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NO ALL’AZIENDA UNICA La conclusione è un misto tra avvertimento e appello: «Come è possibile rispondere ai bisogni dei cittadini se mancano infermieri e operatori nelle corsie e nei distretti? A tali questioni di sostanza il Lego presidenziale non risponde, tutto impegnato in giochi di architettura aziendale e, magari, elettorali. Sappia il presidente che non accetteremo l’Azienda unica, né lo smantellamento dei servizi più avanzati del Servizio sanitario, né l’abbandono degli ospedali di rete, né la riduzione dei distretti e dei servizi per la prevenzione, la salute mentale e le tossicodipendenze. Tanto meno accetteremo l’idea di Tondo sulla parità tra sanità pubblica e privata. È il servizio pubblico, diffuso e dinike air max pas cher qualità , che garantisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla malattia e ai problemi della vecchiaia. È sulla soluzione dei veri problemi della sanità e del sociale che la giunta si deve impegnare confrontandosi davvero con le parti sociali».