Ospizio marino di Grado, raggiunto l’accordo sugli esuberi
(dal Piccolo, edizione Gorizia-Monfalcone) Trovato l’accordo, con diverse soluzioni, per gli 8 esuberi all’Ospizio Marino individuati dai responsabili della Clinica Città di Udine che gestiranno la struttura per un anno. A darne notizia sono le segreterie provinciali Funzione Pubblica della Cisl e della Cgil e la Rsu aziendale dell’Ospizio Marino. L’accordo è stato raggiuntsac louis vuitton pas chero ieri con una pre intesa sottoscritta necessaria al passaggio dell’Istituto alla nuova società che lo prenderà in carica «con la clausola – spiegano i sindacati – dell’affitto di ramo d’azienda ed eventuale successiva acquisizione a seguito di gara pubblica». Tutto ruotava attorno agli 8 esuberi, ovvero gli 8 licenziamenti, su un totale di 68 dipendenti di varie qualifiche professionali. I sindacalisti spiegano che la trattativa ha portato a far considerare nel computo anche due dipendenti pensionate a seguito del riconoscimento dell’inidoneità alle mansioni d’origine, mentre, ad oggi, quattro hanno deciso di aderire all’accordo di conciliazione firmando la non opposizione al licenziamento (per loro verranno perfezionate le procedure di mobilità ).
All’incontro hanno partecipato Massimo Bevilacqua, responsabile provinciale Funzione Pubblica della Cisl, Orietta Olivotto, responsabile provinciale Fp della Cgil, Giovanni Falanga dell’Ugl e per la Rsu interna dell’Ospizio Marino, Massimo Colucci e Maria Teresa Zambelli. Da parte della Clinica Città di Udine il dottor Claudio Riccobon e ancora il commissario regionale per l’Ospizio Marino Gabriele Zilli e la dottoressa Grimaldi della Confindustria di Udine. Cisl, Cgil e Rsu spiegano che durante la trattativa è stata chiesta, e ottenuta, la corresponsione di un incentivo all’esodo, la cui esigibilità è stata concordata in data certa. Tre delle sei persone dichiarate eccedentarie, hanno un’anzianità tale da consentirgli di transitare al pensionamento nel corso del periodo di mobilità , quindi non si può parlare di alcun pre-pensionamento. «Ccartier replica watchesome sigle sindacali e Rsu aziendale – affermano -, ci siamo sempre concentrati sull’interesse generale della maggioranza dei lavoratori per la conservazione del posto di lavoro, attraverso la tutela delle competenze pregresse, (Tfr, recuperi, straordinari, ferie), il mantenimento dei livelli stipendiali e delle anzianità raggiunte, fatti che senza la nostra firma sarebbero stati compromessi a causa dell’anomala gestione pregressa, che ha condotto alla grave situazione attuale. Tale accordo, il migliore possibile considerate le condizioni di partenza, ha permesso la salvaguardia dei posti di lavoro della storica struttura gradese e dei servizi che la stessa ha offerto alla sua utenza nel corso dell’ultimo secolo (nata nel 1873) e che continuerà a offrire». (Antonio Boemo)
Sindacati: giustizia sul buco di 30 milioni
GRADO Raggiunto l’accordo che, come hanno dichiarato sindacalisti e Rsu, accontenta tutti, gli stessi puntano il dito sulle problematiche che hanno causato la crisi. Ovvero il buco di circa 30 milioni di euro, per la maggior parte derivato dalla realizzazione della clinica Sant’Eufemia. Come è noto, questo buco ha causato l’arrivo del commissario e per il momento la gestione provvisoria della gestione dell’Ospizio Marino. E’ altresì chiaro che prima o poi si dovrà procedere alla vendita della nuova clinica proprio per coprire almeno parte del debito.
A questo proposito, i rapprentanti sindacalifake ray ban sunglasses sale e della Rsu auspicano che gli organi preposti facciano il possibile affinché gli Enti Pubblici garanti ai sensi del Codice civile, facciano emergere le eventuali responsabilità civili e penali. «E quando questo accadrà – affermano – ci costituiremo parte civile in tali procedimenti sempre a tutela dei lavoratori coinvolti loro malgrado».
Non mancano nemmeno le frecciate verso le molteplici recenti prese di posizione. «Ai garanti dell’ultima ora – hanno dichiarato ancora i rappresentanti di Cisl, Cgil e Rsu -, e a quelli che si sono succeduti negli ultimi giorni, anche sullelongchamp soldes testate giornalistiche, suggeriamo di prodigarsi affinché, oltre alle parole al vento, contribuiscano all’accertamento della verità riguardo chi, probabilmente senza controllo alcuno in base a quanto emerso sulla stampa, abbia potuto gestire in maniera anomala l’Istituto Barellai, portandolo sull’orlo del tracollo.
«A costoro, interpretando il sentimento di rabbia dei dipendenti tutti e in particolare di coloro che resteranno a casa, dedichiamo la canzone di Mina ed Alberto Lupo: “Parole”¦ parole”¦ parole…”».