«Pochi pompieri: a rischio i soccorsi» 

di Anna Rosso
I vigili del fuoco friulani sono pochi, troppo pochi rispetto al
gran numero di missioni che sono chiamati a portare a termine. E le condizioni
di lavoro si stanno facendo così precarie che, di questo passo, non sarà 
possibile «garantire il soccorso tecnico urgente». Come se non bastasse, i loro
mezzi sono vecchi. Hanno anche «venticinque o trent’anni». Funzionano a metà ,
tanto che spesso i camion rossi devono essere accompagnati da un altro mezzo di
soccorso con a bordo una piccola pompa di scorta o altre apparecchiature di
supporto.
Il sindacato Fp Cgil Fvg, in una nota ufficiale che porta la data di
sabato, sottolinea che la situazione «è critica« e chiede al Governo «un
intervento autorevole e risolutivo« basato sul «reperimento di risorse
finanziarie». Il documento, sottoscritto dal segretario generale Fvg Mafalda
Ferletti e dal coordinatore regionale Renato Chittaro, fa anche riferimento «ad
alcune dichiarazioni della Presidente della Regione Debora Serracchiani apparse
sui quotidiani e riguardanti l’incremento di personale al Comando Udine». «La
Presidente – scrivono i rappresentanti di Cgil – per voce del Ministro
dell’Interno Marco Minniti afferma che nei prossimi giorni ci sarà  un
incremento di quattro unità  a Udine. Purtroppo, invece, non ci sarà  nessun
incremento in quanto questa fase riguarda la mobilità  nazionale e quindi ci saranno
anche quattro unità  udinesi in uscita, ossia trasferite ad altri comandi».
La
Cgil Fvg segnala inoltre «la grave situazione che il Comando di Udine sta
vivendo». «Nonostante il forte attaccamento al lavoro, l’abnegazione e la
professionalità  dimostrate – rimarcano i sindacalisti – si evidenzia una scarsa
attenzione da parte dell’Amministrazione centrale nel rappresentare, a tutti i
livelli, la condizione critica in cui i pompieri udinesi operano
quotidianamente».«Dall’inizio dell’anno a oggi – ha riferito ancora Chittaro –
abbiamo effettuato 750 interventi in più rispetto allo stesso periodo del 2016
solo nella provincia di Udine. Ciò a fronte di una carenza di personale di 110
unità  a livello regionale. Siamo arrivati a un punto di non ritorno – prosegue
-, quasi ogni settimana qualcuno dei nostri veicoli rimane in panne. È
capitato, per esempio, a un mezzo di Gemona e così i colleghi di San Daniele e
di Tolmezzo sono dovuti intervenire. Ma ciò, inevitabilmente, si traduce per
l’utente in un ritardo che, in molte occasioni, può essere determinante per a
buona riuscita o meno del soccorso». Un altro esempio? «A Trieste – racconta
Chittaro – il veicolo che va spegnere gli incendi boschivi ha 35 anni e deve
raggiungere i vari luoghi senza acqua, perché altrimenti in curva rischia di
ribaltarsi. Questo perché freni e ammortizzatori, ormai, non sono più
riparabili. E così, poi, è necessario un travaso che, ovviamente, allunga i
tempi dello spegnimento». 
Secondo stime di questo sindacato, «sarebbero necessarie
per la provincia di Udine 8 autopompe nuove (3 per la centrale e 5 per i
distaccamenti), due autoscale e una decina di pick-up. Le autopompe sono camion
attrezzati per trasportare i vigili del fuoco e attrezzature per una vasta
gamma di operazioni antincendio e di soccorso (scale, arpioni, asce e utensili
da taglio, palanchini, apparecchi di ventilazione, proiettori luminosi,
respiratori). Uno di questi veicoli speciali costa oltre trecentomila euro.
«Per anni abbiamo provveduto in autonomia alle manutenzioni – sottolinea ancora
il coordinatore regionale -, ma adesso i veicoli sono davvero troppo vecchi ed
è finita l’era di “stucco e pittura”, ci vogliono interventi sostanziali». 
La
governatrice Serracchiani, ricorda infine la Cgil, «è dovuta intervenire con un
finanziamento per l’apertura del distaccamento stagionale di Lignano che in
estate ha una presenza di 100 mila persone e per il presidio di Latisana, visti
i continui incidenti stradali sul tratto interessato ai lavori della terza
corsia sulla A4». «Ringraziamo la Presidente per l’attenzione sul territorio
regionale – concludono Ferletti e Chittaro -, ribadendo che il servizio del
Corpo nazionale vigili del fuoco è un servizio pubblico nazionale e deve essere
garantito dal Governo centrale».