«Credo che in questa fase di difficoltà dei rapporti tra i sindacati a livello nazionale, qui in regione vadano cercate le ragioni che ci uniscono e non quelle che ci dividono. Abbiamo una piattaforma approvata dai gruppi dirigenti di Cgil, Cisl, Uil sulla base della quale stiamo sostenendo il confronto con
la Giunta regionale: è questa la strada sulla quale dobbiamo continuare e per la quale mi sembra ci siano tutte le premesse. Non quella di sostituirsi al ruolo esercitato dal ministero competente e alle forze dell’ordine quando forniscono le loro cifre sull’adesione agli scioperi e alle manifestazioni». Il segretario generale della Cgil Fvg risponde così al leader regionale della Fps Cisl Pierangelo Motta, che sulle pagine dei giornali aveva cercato di minimizzare la partecipazione dei lavoratori allo sciopero di venerdì scorso, proclamato dalla Fp-Cgil.
«Non credo che tra i compiti di un sindacalista – aggiunge Belci – ci sia quello di cercare di dimostrare il fallimento di un’iniziativa il cui successo è peraltro attestato dalle cronache di tutti i giornali e dalle immagini delle televisioni pubbliche e private.
La Cgil ha rispettato e rispetta, anche quando non le condivide, le scelte della Cisl, ma chiede analogo rispetto per le proprie posizioni. Lo sciopero e la manifestazione non sono state fatte contro
la Cisl , ma contro il Governo che ha fatto proposte inaccettabili rispetto alla piattaforma unitaria condivisa fino a poche settimane fa, proponendo aumenti al di sotto della già bassa soglia dell’inflazione programmata e perseguendo programmaticamente lo svuotamento della contrattazione nel pubblico impiego. Per questo proseguiremo per la nostra strada, incoraggiati dall’ adesione allo sciopero e dalla grande partecipazione alla manifestazione di Trieste, ma ribadendo in ogni caso la ricerca ostinata di ogni occasione di unità, e l’impegno a non sottoscrivere in nessun caso accordi senza Cisl e Uil».
Le dichiarazioni di Motta (dalla Rassegna stampa Cgil Fvg, 9 novembre 2008)