Riclassificazione delle case di riposo: non ci sono motivi per modificare i termini
Non ci sono motivi per prorogare, rallentare o modificare i termini per la riclassificazione delle case di riposo. Lo afferma Mafalda Ferletti, segretaria della Fp Cgil Fvg: «È preoccupante che anche solo si cerchi di spostare i termini per l’adeguamento dei criteri delle case di riposo. Gli anziani di Trieste, come quelli di Udine, Pordenone o Gorizia, devono avere gli stessi diritti in termini di qualità delle strutture e di standard di personale».
«Era dagli anni 90 – continua Mafalda Ferletti – che le case di riposo del Fvg (e soprattutto gli utenti delle strutture) attendevano criteri più aggiornati e rispondenti alle necessità assistenziali degli anziani. Lo scorso dicembre, finalmente, un decreto della presidente della Regione, ha stabilito i termini per la conclusione del processo di riclassificazione ed ha aumentato il numero (+ 494) dei posti letto convenzionabili, ovvero che ricevono il contributo “abbattimento rette”. Era noto quindi da dicembre 2017 il termine per l’adeguamento del personale, che certamente è molto semplice: basta assumere e 7 mesi di tempo sono sufficienti per ricercare ed assumere il personale necessario. Le strutture che non adeguano gli standard, rimangono nella condizione attuale, ovvero se struttura per autosufficienti non riceve i contributi. Chi invece si riclassifica, secondo le nuove possibilità aperte dai provvedimenti di legge, riceverà i contributi. Non ci sono quindi motivi per rallentare, prorogare o modificare i termini previsti, proprio perché da troppo tempo questa riclassificazione era attesa. Chiediamo quindi alla giunta, di procedere come definito e dare agli anziani presenti nelle strutture del Fvg, analoghi standard di qualità a prescindere dalla dimensione della struttura o dal comune di residenza».