Riduzione del cuneo, il primo passo vero un fisco più giusto
«È un segnale importante, l’inizio di un percorso verso un sistema
fiscale più giusto e progressivo, che possa garantire da un lato una
maggiore equità sociale, dall’altro contribuire a rilanciare i consumi e
una domanda interna ancora debole». Il segretario generale della Cgil
Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta sintetizza così la ratio di una
misura, quella sulla riduzione del cuneo fiscale, fortemente voluta da
tutto il sindacato confederale. Si tratta però, sottolinea, solo
dell’inizio di un percorso. «Questo Paese – spiega il numero uno
regionale della Cgil – ha bisogno di una riduzione strutturale della
pressione fiscale non solo sui lavoratori, ma anche sui pensionati, al
momento del tutto esclusi dai benefici. I prossimi passi? Premesso che
si tra di una manovra che guarda a un’ottica triennale, è necessario
estendere i benefici ai pensionati, aumentare lle detrazioni per le
famiglie, introdurre misure per detassare gli incrementi salariali
previsti dai rinnovi contrattuali. Quanto ai cosiddetti incapienti, cioè
chi ha redditi troppo bassi per pagare tasse e quindi non gode di
benefici di natura fiscale, serve una riflessione sull’efficacia del
reddito di cittadinanza, non solo in termini di contrasto alla povertà ,
ma anche di strumento per l’occupazione e il ricollocamento. Di sicuro
sono necessarie misure più stringenti per contrastare la diffusione del
lavoro povero, quindi fenomenio come i contratti pirata e il part-time
involontario». Tutto questo, per Pezzetta, non è un libro dei sogni:
«Bisogna agire con maggiore convinzione e concretezza – conclude – sul
fronte della lotta all’evasione, che pesa per oltre cento miliardi
l’anno: far pagare tutti, in sostanza, per pagare meno tasse».
fiscale più giusto e progressivo, che possa garantire da un lato una
maggiore equità sociale, dall’altro contribuire a rilanciare i consumi e
una domanda interna ancora debole». Il segretario generale della Cgil
Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta sintetizza così la ratio di una
misura, quella sulla riduzione del cuneo fiscale, fortemente voluta da
tutto il sindacato confederale. Si tratta però, sottolinea, solo
dell’inizio di un percorso. «Questo Paese – spiega il numero uno
regionale della Cgil – ha bisogno di una riduzione strutturale della
pressione fiscale non solo sui lavoratori, ma anche sui pensionati, al
momento del tutto esclusi dai benefici. I prossimi passi? Premesso che
si tra di una manovra che guarda a un’ottica triennale, è necessario
estendere i benefici ai pensionati, aumentare lle detrazioni per le
famiglie, introdurre misure per detassare gli incrementi salariali
previsti dai rinnovi contrattuali. Quanto ai cosiddetti incapienti, cioè
chi ha redditi troppo bassi per pagare tasse e quindi non gode di
benefici di natura fiscale, serve una riflessione sull’efficacia del
reddito di cittadinanza, non solo in termini di contrasto alla povertà ,
ma anche di strumento per l’occupazione e il ricollocamento. Di sicuro
sono necessarie misure più stringenti per contrastare la diffusione del
lavoro povero, quindi fenomenio come i contratti pirata e il part-time
involontario». Tutto questo, per Pezzetta, non è un libro dei sogni:
«Bisogna agire con maggiore convinzione e concretezza – conclude – sul
fronte della lotta all’evasione, che pesa per oltre cento miliardi
l’anno: far pagare tutti, in sostanza, per pagare meno tasse».