Rsu, la Fp in corsa con 850 candidati
Ottocentoquaranta candidati, 255 enti
con liste Fp Cgil, la stragrande maggioranza dei posti di lavoro
pubblici regionali, dagli enti locali ai ministeri, dalla sanità alle
agenzie, e una platea di candidate e candidati che supera ampiamente il
migliaio, se nel calcolo consideriamo i colleghi della scuola, coinvolti
anch’essi dal voto per il rinnovo delle Rsu, dal 3 al 5 marzo.
Saranno
i lavoratori e le lavoratrici a misurare la nostra rappresentatività ,
il consenso alle nostre proposte e a quelle degli altri sindacati, ma
già questa presenza così diffusa e capillare costituisce per noi una
prima dimostrazione di esserci, di voler contare, di continuare a
giocare un ruolo importante in una fase cruciale come quella che sta
attraversando il lavoro pubblico, a livello nazionale e a livello
regionale.
Quanti e quali siano i problemi sul
tavolo lo sappiamo: contratti fermi dal 2009, turnover bloccato, precari
sempre più in bilico, sospesi tra la caducità dei loro contratti e una
capacità di spesa degli enti che si assottiglia sempre più, nonostante
crescano anche a causa della crisi, la domanda di servizi e i carichi
di lavoro. Tutto questo mentre avanza una riforma del lavoro pubblico
che si inserisce a pieno titolo nel solco delle politiche fatte di tagli
lineari, privatizzazione, attacchi al perimetro contrattuale e
all’agibilità dei delegati sindacali.
Le
ragioni per esserci, per prendere in mano una contrattazione sempre più
difficile, a livello nazionale, regionale e in ogni singolo posto di
lavoro, si moltiplicano e si rafforzano. Anche per dire la nostra e
verificare l’iter delle riforme avviate o in cantiere a livello
regionale. Da quella della sanità , che ha già preso il via, a quella
degli enti locali, altrettanto difficile da disegnare e gestire per le
sue ripercussioni sull’organizzazione del lavoro, sulla mobilità del
personale, sulla ripartizione dei poteri e delle competenze tra la
Regione e il sistema delle autonomie locali, in un futuro segnato dalla
scomparsa delle Province e dall’esigenza di individuare nuove forme di
aggregazione e gestione integrata di servizi da parte dei Comuni.
Si
tratta di sfide che impongono alle organizzazioni Sindacali una
presenza sempre più attenta e capillare, attraverso il lavoro delle Rsu.
Perché le Rsu sono la nostra antenna, il filo conduttore tra le
rivendicazioni dei lavoratori che rappresentiamo negli enti e le nostre
battaglie di carattere generale. Quelle battaglie che intendiamo portare
avanti oggi più che mai: ecco perché chiediamo di votare e di scegliere
Fp Cgil, perché anche di fronte all’attacco frontale portato al lavoro
pubblico e al sindacato in questi anni, non ci siamo mai arresi e
vogliamo continuare ad offrire lo stesso impegno e la stessa coerenza di
sempre, testardamente, convintamente perché noi, SIAMO UN’ALTRA STORIA!
con liste Fp Cgil, la stragrande maggioranza dei posti di lavoro
pubblici regionali, dagli enti locali ai ministeri, dalla sanità alle
agenzie, e una platea di candidate e candidati che supera ampiamente il
migliaio, se nel calcolo consideriamo i colleghi della scuola, coinvolti
anch’essi dal voto per il rinnovo delle Rsu, dal 3 al 5 marzo.
Saranno
i lavoratori e le lavoratrici a misurare la nostra rappresentatività ,
il consenso alle nostre proposte e a quelle degli altri sindacati, ma
già questa presenza così diffusa e capillare costituisce per noi una
prima dimostrazione di esserci, di voler contare, di continuare a
giocare un ruolo importante in una fase cruciale come quella che sta
attraversando il lavoro pubblico, a livello nazionale e a livello
regionale.
Quanti e quali siano i problemi sul
tavolo lo sappiamo: contratti fermi dal 2009, turnover bloccato, precari
sempre più in bilico, sospesi tra la caducità dei loro contratti e una
capacità di spesa degli enti che si assottiglia sempre più, nonostante
crescano anche a causa della crisi, la domanda di servizi e i carichi
di lavoro. Tutto questo mentre avanza una riforma del lavoro pubblico
che si inserisce a pieno titolo nel solco delle politiche fatte di tagli
lineari, privatizzazione, attacchi al perimetro contrattuale e
all’agibilità dei delegati sindacali.
Le
ragioni per esserci, per prendere in mano una contrattazione sempre più
difficile, a livello nazionale, regionale e in ogni singolo posto di
lavoro, si moltiplicano e si rafforzano. Anche per dire la nostra e
verificare l’iter delle riforme avviate o in cantiere a livello
regionale. Da quella della sanità , che ha già preso il via, a quella
degli enti locali, altrettanto difficile da disegnare e gestire per le
sue ripercussioni sull’organizzazione del lavoro, sulla mobilità del
personale, sulla ripartizione dei poteri e delle competenze tra la
Regione e il sistema delle autonomie locali, in un futuro segnato dalla
scomparsa delle Province e dall’esigenza di individuare nuove forme di
aggregazione e gestione integrata di servizi da parte dei Comuni.
Si
tratta di sfide che impongono alle organizzazioni Sindacali una
presenza sempre più attenta e capillare, attraverso il lavoro delle Rsu.
Perché le Rsu sono la nostra antenna, il filo conduttore tra le
rivendicazioni dei lavoratori che rappresentiamo negli enti e le nostre
battaglie di carattere generale. Quelle battaglie che intendiamo portare
avanti oggi più che mai: ecco perché chiediamo di votare e di scegliere
Fp Cgil, perché anche di fronte all’attacco frontale portato al lavoro
pubblico e al sindacato in questi anni, non ci siamo mai arresi e
vogliamo continuare ad offrire lo stesso impegno e la stessa coerenza di
sempre, testardamente, convintamente perché noi, SIAMO UN’ALTRA STORIA!