Sanità , la Cgil rilancia: «Sul personale vanno garantiti tutti i fondi dovuti»
«Applicare con effetto immediato e fino in fondo il decreto Calabria, ripristinando per intero i fondi sul personale delle Aziende sanitarie e implementandoli di ulteriori 2,7 milioni e livello regionale». È la richiesta lanciata dalla Funzione pubblica Cgil nella seconda giornata del volantinaggio promosso per protestare contro le mancate assunzioni, le chiusure di reparti ospedalieri e posti letto, l’allungamento delle liste di attesa per visite ed esami. Dopo l’iniziativa in centro giovedì, i rappresentanti della Cgil ieri hanno presidiato l’ingresso dell’ospedale. Nel mirino le scelte della Giunta regionale e i contenuti del piano presentato dai vertici dell’Asui udinese: «A partire – spiega Andrea Traunero, della segreteria provinciale e regionale Fp-Cgil – dalla chiusura dell’intero reparto per i post acuti, una struttura capace di assistere 700 pazienti all’anno, per proseguire con il taglio di 56 posti complessivi nelle Medicine di Udine e Cividale e le difficoltà in cui versano le chirurgie».
La Cgil rivendica anche «tempi strettissimi« per il calendario delle prove d’esame del concorso regionale per l’assunzione di 545 infermieri, bandito a fine 2018. Quanto al nodo dei tagli sulla spesa del personale, al centro della contesa con la Giunta regionale, la Cgil chiede non chiede soltanto « il pieno ripristino dei fondi precedentemente negati alle Aziende sanitarie», ma anche lo stanziamento di ulteriori 2,7 milioni da ripartire a livello regionale: «Oltre alla rimozione dei vincoli sulla base dei quali erano stati decisi i tagli – spiega ancora Traunero – il decreto Calabria dispone infatti di destinare al personale una quota pari al 5% degli stanziamenti aggiuntivi destinati alle Aziende sanitarie nel 2019 rispetto alla ripartizione 2018. Questo significa che mancano all’appello 2,7 milioni da investire in nuove assunzioni».