Sanità , sindacati esclusi dal confronto sul piano emergenza
Nessun confronto sul nuovo Piano dell’emergenza varato dalla Giunta e ora atteso al vaglio del Consiglio regionale. A denunciarlo sono le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, con i responsabili della Sanità Orietta Olivo, Luciano Bordin e Tiziana Spessot, dopo la mancata convocazione dei sindacati all’audizione di questa settimana davanti alla Terza Commissione. «Non si è trattato – dichiarano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – di una semplice svista o dimenticanza: quella di escludere i sindacati dalla discussione sul provvedimento è stata una scelta deliberata, sulla quale non si tornerà indietro neanche dopo la richiesta ufficiale di uno dei Commissari stessi alla Presidenza della Commissione, dal momento che pare manchino i tempi tecnici prima del passaggio in aula».
Uno sgarbo che i sindacati non hanno digerito, e non soltanto per questioni di merito. «Quanto è accaduto – spiegano ancora Olivo, Bordin e Spessot – è in aperta contraddizione con quella disponibilità al confronto che era stata manifestata dall’assessore in risposta alle numerose critiche sollevate non soltanto dai partiti di opposizione, ma anche dai territori, dagli addetti ai lavori e dallo stesso sindacato. Non un semplice sgarbo, quindi, ma una mancanza di discussione e di trasparenza che rafforza i timori di un provvedimento calato dall’alto e di una scarsa volontà di ascoltare voci potenzialmente dissenzienti».
Uno sgarbo che i sindacati non hanno digerito, e non soltanto per questioni di merito. «Quanto è accaduto – spiegano ancora Olivo, Bordin e Spessot – è in aperta contraddizione con quella disponibilità al confronto che era stata manifestata dall’assessore in risposta alle numerose critiche sollevate non soltanto dai partiti di opposizione, ma anche dai territori, dagli addetti ai lavori e dallo stesso sindacato. Non un semplice sgarbo, quindi, ma una mancanza di discussione e di trasparenza che rafforza i timori di un provvedimento calato dall’alto e di una scarsa volontà di ascoltare voci potenzialmente dissenzienti».