Funzioni centrali, i lavoratori votino sull’ipotesi di contratto

Il 6 novembre scorso alcune organizzazioni sindacali hanno sottoscritto il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 per il comparto delle Funzioni centrali. I sindacati di categoria di Cgil, Uil e Usb hanno invece deciso di non firmare. Principale motivo della nostra contrarietà il mancato recupero del potere d’acquisto degli stipendi: le risorse stanziate, infatti, fanno recuperare alle lavoratrici e ai lavoratori del settore pubblico soltanto il 6% dell’inflazione, a fronte di un tasso cumulato nel triennio 2022/2024 pari al 16,5% secondo l’indice di riferimento Ipca.
Ma non basta: oltre a quanto perso in termini di salario reale a causa del costo della vita, a penalizzare ulteriormente il personale delle Funzioni centrali è la mancanza di adeguate risorse per la contrattazione decentrata e per gli sviluppi professionali di carriera. Mentre nell’ambito del lavoro pubblico avviene tutto questo, le intese sui rinnovi contrattuali raggiunte in molti settori privati prevedono aumenti decisamente più consistenti. Fp Cgil, Uil Pa e Usb Pi, contrarie alla pre-intesa, hanno avviato un referendum on line per dare la parola alle lavoratrici e ai lavoratori, chiedendo ai diretti interessati di esprimere il proprio giudizio in merito all’ipotesi di contratto. La consultazione è già in corso e sarà possibile votare fino alle ore 16 di sabato 21 dicembre: per farlo basta accedere alla piattaforma www.votofc.org autenticandosi con la propria mail istituzionale.

Mauro Cenci (Fp Cgil Fvg), Davide Volpe (Uil Pa Fvg) Giuseppina Di Pasquale (Usb Pi Fvg)