Opera Pia Coianiz di Tarcento, drastico taglio di posti di Rsa
In un clima teso e surreale, si è svolta all’Asp Opera Pia Coianiz di Tarcento la trattativa per la contrattazione decentrata del 2024. Invece di discutere miglioramenti e investimenti, la direzione aziendale ha scioccato tutti annunciando un drastico taglio dei posti letto di Rsa da 33 a 20. Questa mossa comporterà un deficit di bilancio di 200mila euro all’anno e una riduzione dei servizi per i residenti dei comuni interessati della Val Torre riducendosi così a solo 4 posti letto Rsa base con il bisogno sia delle famiglie con badanti che vanno in ferie, sia dell’ ospedale di dimettere dalle Mediche che si accorpano per l’estate, sia delle tante persone con problemi sociali, sia di anziani sempre più soli che il territorio non sa dove mettere, magari in attesa della nomina di un Amministratore di sostegno.
Tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo e le Rsu aziendali, basite, hanno criticato aspramente la decisione della direzione, che ha ammesso di non poter prevedere una riduzione dei carichi di lavoro a causa dell’incertezza su come verranno gestiti i posti letto vuoti. È evidente che Asufc e la Regione stanno imponendo delle direttive che inficeranno il futuro di una struttura radicata nel territorio, che ha sempre garantito servizi di qualità senza gravare sulle casse pubbliche.
La decisione di Asufc di spostare i posti letto accreditati verso altre realtà territoriali lontane dalla vallata è vista come una vera e propria imposizione. Questo atto potrebbe obbligare la Coianiz a fare scelte drammatiche che potrebbero compromettere la sua stabilità e i servizi offerti, anche dopo aver dimostrato una resilienza straordinaria durante la pandemia, quando ha accolto pazienti long covid.
È inaccettabile che una struttura che ha retto l’urto della pandemia venga ora trattata con queste modalità. Prima definiti eroi, ora lasciati al loro destino. Le organizzazioni sindacali denunciano questa situazione come una palese mancanza di visione da parte di Asufc e della Regione.
La sfida che si pone ora davanti ai sindacati è enorme: ridare stabilità a una struttura il cui futuro è minacciato da decisioni miopi e irrispettose delle esigenze del territorio. Ridurre i posti letto convenzionati penalizza il territorio e significa penalizzare, oltre all’Asp, le famiglie del territorio, gli utenti e i lavoratori tutti.
Andrea Traunero , Fp Cgil
Stefano Bressan, Uil Fpl
Afrim Caslli, Nursind