Sanità pubblica, in 400 dal Fvg a Roma per manifestare con la Cgil
Saranno 400 i lavoratori e i pensionati del Friuli Venezia Giulia che raggiungeranno Roma per la manifestazione in difesa della sanità pubblica indetta dalla Cgil nazionale per domani, sabato 24 giugno. Corriere sono in partenza tra questo pomeriggio e stanotte da tutte le province della regione, ma parte dei manifestanti raggiungerà in treno la capitale. «Saremo in tanti – spiega il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta – perché sta crescendo in modo palpabile, anche nella nostra regione, la consapevolezza dell’aggravarsi delle criticità che condizionano il funzionamento della sanità pubblica. I tempi di attesa per visite, esami e interventi, il funzionamento dei pronto soccorso e dei servizi territoriali, la carenza di posti letto e di medici di base sono problemi sempre più spesso segnalati nelle sedi delle Camere del lavoro, ai sindacati di categoria, ai patronati, agli sportelli del Sindacato pensionati».
La Cgil del Friuli Venezia Giulia arriva all’appuntamento sulla scia di una lunga serie di mobilitazioni in tutti i territori, ultima in ordine di tempo quella indetta dalla Funzione pubblica di Udine, che oggi conclude a Tolmezzo e Gemona il suo tour di presidi nei sette ospedali della provincia. «Stiamo scontando – spiega ancora Pezzetta – gli effetti di una carenza di personale che per troppo tempo è stata colpevolmente ignorata sia a livello nazionale che in regione, e che la pandemia ha fatto esplodere. Da tre anni a questa parte, infatti, stiamo assistendo a una fuga di personale medico e infermieristico, e a una carenza di nuove “vocazioni”, che rendono sempre più critico il quadro. Ma invertire la tendenza si può, agendo sia sulla leva delle assunzioni che su quella dei contratti. Se vogliamo davvero rafforzare la sanità pubblica e disintasare gli ospedali, lo dobbiamo fare investendo sul personale e sui servizi sanitari territoriali, non continuando ad aumentare i trasferimenti alla sanità privata».
Alla vigilia della manifestazione, e a conferma della mancanza di risposte e soluzioni a livello regionale, l’ufficializzazione della scelta di Asugi, l’Azienda sanitaria unificata giuliano-isontina, di assumere o rinnovare il personale a tempo determinato in scadenza di contratto. Immediata la reazione dei sindacati, che hanno proclamato lo stato di agitazione.